Magazine Cultura
Ci provai due anni fa, gli mandai anche il link di una mia recensione di un antologia che conteneva anche un suo racconto ( QUESTA perla precisione) l'autore gradì anche parecchio, purtroppo però mi disse anche che, in quel momento, non se la sentiva di impegnarsi con delle interviste lunghe come quelle che solitamente faccio io.
Non mi ricordo nemmeno più quante volte si scusò con me, apprezzai comunque molto la sua sincerità....voglio dire: le interviste sono la parte della mia attività che comporta più lavoro: ricerche, contatti, trovare le domande giuste, tradurle nella lingua dell'intervistato, ritradurle in italiano, verificare le traduzioni, controllare eventuali errori...e, credetemi, anche se le soddisfazioni finali sono enormi, enorme è anche tutto lo stress che ne viene fuori.
La cosa peggiore che possa accadere in questa attività - e credetemi anche in questo- è quando una persona accetta l'intervista, si fa mandare le domande, le sollecita anche....per poi scomparire nel nulla, anzi magari non ti rispondono nemmeno più alle mail!
A me personalmente non è capitato poi tantissime volte, circa una decina da quando ho cominciato, l'ultima volta con un disegnatore di Dampyr.
Ma quando succede vi assicuro che brucia.
Certo, il risultato che preferisco è sempre il successo, quello a cui tendo è portare a casa l'intervista. E' quello per cui lavoro, un insuccesso o un rifiuto è sempre una cosa brutta.
Però potendo scegliere, potendo indicare l'ipotesi meno brutta direi che è senza dubbio quando il potenziale intervistato ti dice subito che non può rispondere alle tue domande.
Molto meglio quindi uno che ti dice subito di no piuttosto di uno che ti fa perdere solo tempo, quello che ti dice subito di no si dimostra molto più professionale.
Da allora io e Langford siamo rimasti in buoni rapporti, cioè, non è che ci sentiamo tutti i giorni, ma una mail di tanto in tanto oppure gli auguri a Natale ce li siamo sempre scambiati con piacere.
Qualche tempo fa sono tornato alla carica, proponendo a David una intervista più piccola, con meno domande. Gli ho spiegato che intendevo scrivere un articolo dedicato ad Ansible e che mi sarebbe piaciuto inserire una sua intervista a corollario del post.
L'idea è piaciuta e a luglio mi sono arrivate le risposte.
Spero sempre di poter proporre un domani una seconda intervista su Langford "scrittore" per adesso con gran piacere vi presenterò tra pochi giorni un intervento sul Langford "critico", "giornalista", "esperto" ed "appassionato".
E probabilmente la mia sarà la prima intervista che lo scrittore concede ad un blog italiano.
E adesso qualche parola sul nostro ospite.
David Langford è nato nel 1953 a Newport nel Gallles , alcuni anni durante gli studi ad Oxford si avvicina al mondo del fandom .
Il nostro sembra legare tutta la sua vita attorno ad un nome: da un lato c'è l'ironico appassionato, in grado di scrivere parodie Fantasy e Fantascientifiche, pronto a scherzare anche sui suoi problemi di udito e che nel 1979 ha messo su una fanzine (diventata poi prozine e dopo ancora newsletter) chiamata Ansible che nel giro di pochi anni diventa uno dei più conosciuti ed autorevoli mezzi d'informazione del settore
Dall'altro c'è il serio professionista che nel 1985 mette su una ditta di software che va avanti per anni (anche se ha ormai cessato l' attività) chiamata Ansible Information.
Entrambe queste personalità hanno dominato la scena fantascientifica britannica.
Come scrittore Langford ha scritto sia parodie che racconti e romanzi seri.
Tra questi ultimi andrebbero citati il romanzo The Space Eater del 1982 e l'antologia Different Kinds of Darkness risalente al 2004 (entrambi inediti in Italia )
In più è conosciuto per il ciclo dei "basilisks", una manciata di racconti legati tra loro da un sottile ma interessante filo conduttore: la comparsa di immagini - definite per l'appunto "basilischi"- talmente incomprensibili per la mente umana al punto di essere in grado di far smettere di funzionare i cervelli delle persone che li guardano.
Nel nostro paese sono stati presentati diversi racconti brevi di Langford all'interno dei Millemondi Urania ( segnatamente con le traduzioni degli Year's Best SF di David G. Hartwell)
In veste di critico invece Langford ha curato rubriche fisse per anni su riviste come White Dwarf e SFX Magazine e ha anche contribuito alla stesura di lavori importanti come The Encyclopedia of Science Fiction e The Encyclopedia of Fantasy
Nel corso degli anni David Langford si è dimostrato sempre più una delle figure aggreganti del settore in tutte le sue vesti: critico, articolista, saggista,scrittore, semplice appassionato, autore di parodie e tanto altro ancora.
Chiudo l'articolo segnalando un ultimo dato: Langford è probabilmente la persona che ha vinto più Hugo da quando è nato il premio: almeno una trentina di statuette, tra quelle vinte da Ansible è
ottenute dallo scrittore stesso nella categoria Best fan Writer.
C'è di che esserne soddisfatti, non credete?
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Perché al “concorso” Rai non dovrebbe andare nessuno
Miei cari, so che mi ripeterò, poiché ne avevo già parlato in precedenza ma sinceramente, la storia del concorso per giornalisti Rai mi ha nauseata ed... Leggere il seguito
Da Rory
CULTURA, MUSICA -
Quattro chiacchiere e un caffè con... Francesca Angelinelli!
Buon pomeriggio, cari lettori! ^^Oggi sono qui per con un appuntamento speciale di "Quattro chiacchiere e un caffè con...", rubrica di interviste e curiosità. Leggere il seguito
Da Francikarou86
CULTURA, LIBRI -
La donna ed i pericolosi epitaffi subliminali: taglia i centimetri, sgonfia la...
“Ho trovato la definizione del Bello, – del mio Bello. È qualcosa d’ardente e di triste, qualcosa un po’ vago, che lascia corso alla congettura. Leggere il seguito
Da Alessiamocci
CULTURA -
Arquà Petrarca: i verdi Colli del Poeta
È facile capire – passeggiando per i Colli Euganei – il motivo che spinse il Petrarca a stabilirsi ad Arquà (nel 1860 fu aggiunto il nome del Petrarca), un... Leggere il seguito
Da Dfalcicchio
CULTURA, OPINIONI -
L’esilio (A Tolonc) – Mihály Kertész (1914)
Prima di andare negli Stati Uniti e vincere due Oscar, Micheal Curtiz aveva conosciuto il successo in Ungheria. Tra i suoi primi lungometraggi troviamo A Tolonc... Leggere il seguito
Da Mutosorriso
CINEMA, CULTURA -
Recensione: "Le stanze dei fantasmi" di Collins, Dickens, Gaskell, Procter,...
Titolo: Le stanze dei fantasmiTitolo originale: The haunted houseAutore: Collins, Dickens, Gaskell, Procter, Sala e StrettonEditore: Del vecchioPagine:... Leggere il seguito
Da Elisa_antoinette
CULTURA, LIBRI