Non ci posso credere, succede, succede, succede. E qualcosa di straordinario. Anish Kapoor è a Sydney, sì lui, lui in persona, in carne e ossa, dal vero, dal vivo. E sì ovviamente ci sono anche moltissime delle sue opere più spettacolari. Compreso lo Sky Mirror – che avevo visto a Londra a Kensington Gardens che rifletteva il cielo imponente, tumultuoso e nuvoloso, alla Constable, sopra la città – e che qui riflette il cielo – actually oggi assolutamente grigio e nuvoloso – sopra il porto. L’ho visto anni fa a Londra, e purtroppo non lui, ma le sue sculture, e oggi in super preview l’ho incontrato qui, dall’altra parte del mondo, e gli ho anche strappato un autografo, con sorriso – dopo che gli ho detto che le sue sculture solleticavano il mio senso dell’olfatto: “I hope not”, ha detto con un grande smile! -. Comunque da domani, venti di dicembre, fino al primo di aprile (non è un pesce, è vero), Anish viene ospitato con una completa, completissma personale al Museum of Contemporary Art (www.mca.com.au). Un incontro, un’exhibition e una chiacchiera – in effetti lui ha parlato e noi tutti, giornalisti, abbiamo ascoltato, e fatto alcune domande – super inspiring e coinvolgente. Come le sue sculture, capaci di stimolare i sensi, di coinvolgere, di sorprendere e di essere sempre diverse. A seconda di dove ci si trova, l’opera parla, si esprime e abbraccia in modo unico. Un’arte da gustare, sì ho detto gustare, e ovviamente apprezzare con tutti i sensi. Super.