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It’s only an extra chromosome!

Creato il 11 ottobre 2013 da Marika L

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( foto presa da http://pandawhale.com )

Martina era una bimba che frequentava il mio stesso asilo a Napoli e conservo di lei un ricordo vivissimo, complici anche i racconti di mia madre. Dal primo giorno che ci siamo conosciute, ho ancora in mente ancora come cercasse in tutti i modi di tirarmi le codine o di abbracciarmi ripetutamente, sempre con un enorme sorriso stampato sul volto. Osservava gli altri bambini, captando ogni emozione scaturita da un qualsiasi gioco o disegno o attività. Martina era una bimba con la Sindrome di Down. Parecchi anni dopo, mi sono iscritta alla facoltà di Psicologia e, quando ho imparato a guardare questa strana combinazione genetica da un punto di vista più sapiente, dedico alla mia amichetta d’infanzia una memoria ancora più dolce.

Il 13 ottobre 2013, sarà la giornata dedicata alle persone con Sindrome di Down. Non starò qui a fare una morale, ma una cosa la voglio precisare: non si tratta di una malattia. E ‘ quindi inutile cercare cure o rimedi, perchè sarebbe del tutto insensato.

Ognuno di noi possiede un genotipo, ovvero un insieme di geni che compongono il nostro DNA. Solitamente il nucleo di ogni cellula contiene 46 cromosomi dei quali 23 provengono dal padre e 23 dalla mamma. L’eccezione che da vita alla Sindrome di Down, infatti, consiste nella presenza di 47 cromosomi dovuti ad un cromosoma 21 in più, dal quale nasce il nome di Trisomia 21. Esistono due esami pre-natale molto efficaci: la villocentesi e l’amniocentesi.

Attualmente, sono circa 38.000 le persone con Sindrome di Down presenti in Italia. E’ bene precisare che la maggior parte di essi riesce a svolgere quasi tutte le attività che compie una persona “normodotata”, impiegando però più tempo e con più fatica. Incredibile come un solo “errore genetico” riesca a scombussolare tutto ciò che siamo. Tanti  possono anche lavorare, ma è essenziale conoscere a fondo ogni individuo per indirizzarlo verso l’impiego più consono alle sue capacità.

L’ AIPD, ovvero l’Associazione Italiana Persone Down, promuove numerosi progetti, che mirano non solo all’integrazione dei trisomici 21 nella vita sociale ma anche, e soprattutto, ad una maggiore informazione indirizzata a chi non conosce questa sindrome. Le sedi, spesso dotate di laboratori, sono presenti in tutto il territorio italiano ma, purtroppo, stanno attraversando un periodo non proprio idilliaco dovuto alla mancanza di fondi. Come ho accennato prima, non parlerò di Sostegno, perchè ognuno deve fare sempre e solo quello che si sente, però voglio lasciarvi questo link ricco di informazioni: http://www.aipd.it.

Il mio consiglio è quello di fare un salto domenica nelle piazze italiane, non solo per l’AIPD, ma per voi stessi. Dal mio punto di vista, la sensibilità è una grande forma di intelligenza e prendere atto del fatto che esistono persone diverse TRA DI LORO, proprio come tu che stai leggendo sei diverso dal tuo vicino di casa, non rappresenta altro che un presa di coscienza di una realtà che spesso può sembrare maligna, ma che cambia totalmente se siamo NOI i primi a cambiare il modo di guardare le cose.

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