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It's the End of the Web (As we Know It)

Da Giobblin @MrGiobblin
It's the End of the Web (As we Know It)
Mala tempora currunt, sed peiora parantur... che tradotto in parole povere, sta per "siamo nella cacca, e tra un pò ci sprofonderemo dentro". Se non avete dormito nelle scorse settimane saprete sicuramente (nonostante la scarsa attenzione per l'argomento dei nostri media) che il Web ha ricevuto un bel pò di scossoni. Avete presente lo Stop Online Piracy Act, per gli amici SOPA? Questa simpatica proposta di legge, che sta tuttora infiammando i dibattiti degli States, permetterebbe ai detentori di copyright di fare piazza pulita in Rete. E non parlo solo dei siti di file sharing, ma di qualsiasi sito o blog che contiene materiale protetto. Lo spazio di manovra concesso dalla legge (che ricordo, si estende anche al di là degli USA) è talmente ampio che anche un solo link o un singolo trailer potrebbero essere motivo sufficiente per cancellare persino un blogghino insignificante come questo. Certo, bisognerebbe essere stronzi per farlo, ma dato che c'è questa possibilità... "E a me checcazzo me ne frega a me, io non c'ho il blog!" Dirà l'italiano medio.
Peccato che il concetto di "copyright infranto" possa danneggiare anche Facebook, Twitter, Tumblr, e altri siti che prosperano grazie a contenuti al limite della legalità (nel senso che sono a tanto così dall'infrangere copyright) di Youtube e Newgrounds, paradisi della creatività e delle parodie di prodotti famosi. Non ridete più, vero? Forse neanche lo "sciopero di Internet" vi ha impressionato. Ma la chiusura di Megaupload deve aver fatto piangere più di un pirla. L'incredibile rappresaglia dell' FBI, che guarda caso ha scelto proprio questo periodo per colpire il più grande sito di file sharing della Rete, ha messo in ginocchio i download illegali di mezzo mondo e spaventato a tal punto i "concorrenti" di MU da farli chiudere di loro spontanea volontà. La risposta di Anonymous non si è fatta attendere, e così ha avuto inizio "La Prima Guerra Digitale", che è un pò esagerato come nome, ma vabbè. Potrete raccontarlo ai vostri figli! "Eeh, quando è iniziata la PGD, io c'ero!" "Seduto comodamente sulla tua sedia a Twittare con una mano e a scaccolarti con l'altra, vero papà?"
It's the End of the Web (As we Know It)
"Guerra" non suona per niente giusto; le nostre vite non sono in pericolo, quindi inutile che facciate i fighi sui social network (sapete di chi sto parlando. Wink wink). Non si tratta neanche di inneggiare alla pirateria.E' una questione di libertà di espressione. Se una simile proposta di legge dovesse diventare realtà, il Web 2.0 sparirebbe per lasciare posto a... beh, qualcosa di molto simile ad un enorme canale televisivo, con contenuti controllati dall' industria del copyright. Dite ciao ciao alla creatività. Esagero? Non credo proprio. In questo nuovo Web, gli internettiani onesti sarebbero costretti a sorbirsi schifezze, e i pirati... ah, di sicuro troverebbero un altro modo. Quindi la SOPA e tutti i suoi amici non servirebbero ad una benemerita ceppa, se non ad ingrassare ulteriormente le Major.

Per non farci mancare nulla, anche in Italia abbiamo un clone della SOPA: la FAVA. (Nomen omen). Dite, cosa potremmo fare noi mangiaspaghetti se negli USA la proposta di legge è stata bocciata anche dal Presidente in persona? Ma che domande, la copiamo e la rendiamo ancora più ritardata! E poi dicono che i leghisti non sono lungimiranti. Il bello viene ora: nei prossimi giorni si parlerà molto dell' ACTA, una SOPA in salsa europea, che a differenza della "mamma" americana è un accordo commerciale tra nazioni, e non una proposta di legge. Questo complica le cose (per noi) e spiana la strada (per i feticisti del copyright).

Si preannunciano tempi neri. Non fate gli gnorri, ve ne prego: è una cosa che ci coinvolge tutti. "Ah, ma Internet non è importante", mi è capitato di sentir dire. Come no, in un mondo sempre più interconnesso Internet è un'inezia, vero? Quando avrete paura di inserire anche una semplice immagine protetta da Copyright, ripenserete ai bei tempi andati. Nessuno verrà a casa a pestarvi (credo), ma se incapperete in un reato di copyright, saranno cazzi amari uccelli diabetici. Internet deve restare libero. Non credete alle stronzate che vi propinano (danneggia l'industria! Provoca perdite finanziarie immani!); sono solo i piagnistei di una lobby affamata di denaro che non vuole adattarsi ai tempi che cambiano. Il capitalismo ha rovinato tutto, e ora sta rovinando anche la Rete. Non dobbiamo permetterlo. Sarebbe come avere quegli stracciacazzi della SIAE in mezzo alle scatole tutto.il.santo.giorno. Ve la ricordate la gaffe dei trailer su Internet? Se SOPA, FAVA e ACTA vedranno la luce, sarà così su SCALA MONDIALE. Non vorrete permettere a quattro vecchi tromboni che non sanno neanche cosa sia la Rete di controllare cosa potete o non potete scaricare, condividere o linkare, vero? Bravi.



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