Primo bilancio dell'operazione: affascinante.
In questi giorni a Varsavia sono travolta da un virus e ho apprezzato il fatto di essere circondata da farmacie aperte 24h/7 (per la cura della sottoscritta), supermercati aperti 24h/7 e ristoranti con home delivery (per la nutrizione di figlia e consorte)...se mi sento male qua nel villaggio, deve per forza accadere prima delle sei del pomeriggio (soprattutto di sabato, che poi fino a lunedi non si trova una farmacia aperta nel raggio di decine di km, ne' in Svizzera) il che significa che il Senator non ce la fara' mai a passar dalla farmacia prima di chiusura, dopo aver finito il lavoro, e ci devo andare io, ammalata e con la pargola appresso (a chi potrei lasciarla?). A Varsavia, in mancanza di marito, posso persino ordinare un taxi a cui domandare di andare in farmacia (o a comprarmi il giornale o una bottiglia di vino o qualsiasi altro bene lecito). Per dire, io le voglie della gravidanza non le ho mai avute nel mio villaggio, che dove si andava a recuperare qualsiasi cosa, dopo le sei di pomeriggio? L'altra sera invece, in segno di ripresa gastrica, ho mandato un sms al Senator che era fuori e lui poco dopo si e' presentato al mio capezzale con un bel piattone di pierogi caldi da asporto (corredati di panna acida). Prima di riaddormentarmi ho visto l'ora sul cellulare: mezzanotte. Burp.
Insomma, la grande citta' offre servizi che facilitano la vita...e centinaia di posti dove andare a mangiare di tutto di piu'...quando sono entrata in un sushi restaurant all interno di un giardino d inverno con le palme alto 3 o 4 piani mi e' sembrato di essere in uno di quei posti di new york o londra di cui si legge sui giornali.
Per quanto sia faticoso questo spostamento di pi greco terzi, mi rendo conto di essere in una posizione davvero fortunata: un terzo del mese posso sguazzare tra grattacieli, ristoranti, caffe', mostre e musei.
E per gli altri due terzi del mese, respiro aria pulita, bevo acqua del rubinetto buona come l'Evian in bottiglia, vedo le stelle di notte e le montagne di giorno. Al sabato, possiamo salire in macchina e nel giro di poco essere a Lione, a Torino, sul Monte Bianco, a Yvoire....a Varsavia, e' un po' come a Londra: a meno che non si abbia un volo aereo prenotato, nel weekend non c'e' via di uscita. E ogni giorno posso far su e giu a piedi in questo posto dove non c'e' quasi nulla ma in compenso sono tutti gentili ed educati, a piedi come in auto.
(Che la maleducazione italica tra estranei della quale mi sono recentemente lamentata, e' ancora una realta' minoritaria, rispetto alle strade di Varsavia dove le auto ti arrotano mentre passi col verde sulle strisce, i supermercati dove le vecchie ti centrano col carrello per passarti davanti in coda e al signore che ha provato la sua penna sul mio giornale e non solo non mi ha guardato in faccia, ne' chiesto scusa, ma ha pure risposto male al commesso che glielo aveva fatto notare O_O. Mi soprende sempre, come gia' mi sorprendeva a Pechino l'anno scorso, la maleducazione nelle persone anziane, forse e' un'acidita' generazionale dovuta all'aver passato la propria giovinezza negli anni del comunismo.)
Andremo avanti cosi' fino a che saro' volabile, a giugno: con la fine dell'estate un altro piccolo viaggiatore (o viaggiatrice) ci raggiungera' e, finito questo esperimento da biexpats, potremmo decidere una nuova destinazione per la nostra nuova formazione a quattro.