Un tweet condanna Mario Balotelli alla seconda panchina di fila e permette a Pablo Daniel Osvaldo di affiancare Florenzi e Insigne nel tridente offensivo schierato da Cesare Pradelli per abbattere il muro difensivo dell’Armenia. Il ct azzurro cambia molto rispetto alla mezza figuraccia rimediata contro la Danimarca, dal repulisti si salvano solo Montolivo e Osvaldo appunto.
Il pubblico del San Paolo la sua partita l’ha già vinta prima del fischio d’inizio: focalizzare l’attenzione sul disinteressamento delle istituzioni italiane nei confronti dell’orribile situazione in cui versano i terreni campani, declassati a discariche gestite dai clan camorristi. In questo contesto il calcio è superfluo e la tentazione di finire il post qui è parecchio forte.
Provo a continuare con un groppo in gola.
Se l’Italia vince – e contro gli armeni questo non dovrebbe essere un problema – diventa testa di serie per i Mondiali. Se vince l’Armenia, invece, conserva ancora un lumicino di speranza per qualificarsi come seconda.
L’inizio della partita è orribile, Astori e Aquilani si sfidano a chi la fa più grossa e il risultato è che dopo 5 minuti gli ospiti sono in vantaggio. Sull’errore del giocatore della Fiorentina, Movsisyan riceve da Mkhitaryan e infila Marchetti con un diagonale preciso. Dopo il gol il maledetto interruttore degli azzurri si commuta su ON e la squadra si scuote: il risultato sono due tiracci improponibili di Osvaldo. Gli armeni, nel complesso, sono molto bravi a fare mucchio davanti alla propria area di rigore e quando ripartono imbarazzano non poco la retroguardia italiana. Se anche Pirlo e Montolivo non accendono i neuroni ci sarà da soffrire. Tra gli azzurri il più attivo è Lorenzo Insigne che prova sistematicamente a puntare l’avversario di turno ma, purtroppo per lui e per noi, viene raddoppiato tutte le volte; da un suo destro, al minuto 21, arriva l’azione più pericolosa dell’Italia. L’attaccante del Napoli si libera del marcatore e lascia partire un destro potente e angolato che il portiere armeno può solo respingere verso il centro dell’area, sul pallone si avventa Osvaldo che però ciabatta la conclusione e spreca.
Dopo due minuti la retroguardia armena rende il favore ricevuto da Aquilani e perde ingenuamente una palla che Insigne trasforma in un cross al bacio per la zuccata di Florenzi. Uno a uno e pareggio agguantato. Ora si vorrebbe vedere il bel gioco.
Adesso l’Italia è più aggressiva, in mezzo al campo Montolivo e Pirlo sembrano essersi accesi: il centrocampista bianconero disegna un assist intelligente per Osvaldo che controlla male; il milanista copre le spalle al compagno e si fa trovare pronto per il passaggio comodo. Alla mezz’ora però c’è un break dell’Armenia con Mkhitaryan che salta in velocità Bonucci ma conclude in modo troppo angolato. Brivido nell’area di rigore azzurra. Al 34° ancora Armenia pericolosa ma Marchetti sventa. Dalla parte opposta Insigne si fuma il marcatore con un colpo di tacco strepitoso e cerca il secondo palo con un destro a giro che si spegne sul fondo. Grande giocata dello scugnizzo napoletano che si replica al 36° su cross di Abate, destro a giro ma palla ancora fuori. La partita diventa soporifera a tal punto che Abate, vittima di un colpo di sonno, rischia di regalare il secondo gol agli ospiti; fortuna vuole che Marchetti sia attento. Appena però l’Italia accelera la retroguardia armena va in crisi: al 44° Insigne chiede il triangolo a Florenzi e lo chiude con un tiro potente ma centrale. Al fischio di metà gara Prandelli prende la via degli spogliatoi con un atteggiamento abbastanza insoddisfatto e contrariato. Si prevedono fuochi e fiamme in quella stanza.
Nessun cambio dopo i primi 45 minuti ma quando ci avviciniamo al 5° comincia ad aleggiare lo spettro di Balotelli che si scalda a bordocampo. Osvaldo sente la pressione e si produce in due azioni volenterose ma disastrose nella finalizzazione, al minuto 8 Mario Balotelli prende il posto dell’attaccante del Southampton. L’ingresso dell’attaccante del Milan offre ai centrocampisti italiani la possibilità di giocare il pallone per vie centrali e cercare gli inserimenti; un Balotelli più volenteroso del solito recupera subito un paio di palloni e ne offre altrettanti ai compagni ma non c’è cattiveria nelle conclusioni e l’Armenia si salva in extremis.
L’Italia ci crede ma gli armeni fanno mucchio. Esce Florenzi ed entra Candreva per dare spinta sulla fascia destra. Al minuto 20 Pirlo lancia Balotelli che, approfittando di un errore di piazzamento del centrale avversario, si presenta in area ma viene anticipato dal portiere. L’Armenia prova ad alzare il baricentro per non rischiare e rendersi a sua volta pericolosa, il giocatore più voglioso sembra essere Mkhitaryan ma il centrocampista del Borussia Dortmund si accende a tratti: purtroppo decide di farlo al 25° anticipando i centrali italiani e Marchetti per il nuovo vantaggio armeno.
Il colpo è difficile da digerire ma a questi livelli non si può sbagliare così tanto e quando si insiste in questo senso si viene puniti. Prandelli manda in campo Giuseppe Rossi per Aquilani per dare peso in attacco mentre la vittoria sembra un miraggio.
Balotelli però non ci sta e vuole diventare leader di questa squadra così come lo è nel Milan. Su Assist di Pirlo l’attaccante controlla e fredda il portiere in uscita: è nuovo pareggio e mancano più o meno 15 minuti per andare a caccia dell’insperata vittoria. Il tecnico dell’Armenia prova a mischiare le carte per dare una mano ai suoi uomini ma l’Italia torna a premere sull’acceleratore.
Balotelli continua ad essere pericoloso ma sono i centimetri a dirgli di no, poi anche Insigne prova a entrare in area e deve impegnarsi la difesa a chiudere. Al 37° Balotelli la mette dentro ma dopo aver commesso fallo per cui nulla di fatto. Il secondo tempo è stato meno prolifico di emozioni da entrambe le parti e man mano che la stanchezza prende il sopravvento le squadre si affidano a lanci e controllo ostinato del pallone, il che riesce molto bene agli azzurri. In pieno recupero Balotelli si beve tutta la difesa e chiude in diagonale ma è ancora una questione di centimetri se l’attaccante non trova la doppietta.
La partita finisce 2 a 2 con doppio vantaggio armeno recuperato dagli azzurri e sorteggio che potrebbe rivelarsi fatale per le nostre speranze mondiali.