Lo sappiamo, una larga fetta della popolazione italiana non usa Internet ed anche tra chi invece utilizza la Rete vi è un ampio divario in termini di frequenza con poco più di 14 milioni di italiani che navigano quotidianamente. Si tratta di un numero di persone che comunque, anche se inferiore a quello in altre nazioni “evolute”, è di assoluto interesse e che può essere contatta, ingaggiata con quello che viene riassunto nella definizione di digital marketing.
Italia 2.0 è una ricerca condotta da Duepuntozero Research dal 2009 su un campione di 3.000 interviste annue su 2 wave semestrali, di cui l’ultima è stata effettuata a marzo 2013. Fornisce un enorme numero di stimoli e insight su comportamenti, atteggiamenti e desiderata degli utenti Internet in Italia, rispetto alla presenza e alle iniziative dei brand in ambito Social Media. Nello specifico, approfondisce il rapporto tra utente-web-marche intervistando un campione di 1.500 casi a wave, rappresentativo degli utenti internet italiani, segmentabile per variabili socio-demografiche, di responsabilità negli acquisti e interesse per diverse categorie merceologiche. I risultati dell’indagine di marzo ed il confronto con quelle dei due semestri precedenti sono stati resi disponibili di recente.
![Italia 2.0 italia20-infografica-marzo13](http://m2.paperblog.com/i/185/1854613/italia-20-L-z4ZmyT.jpeg)
Si conferma come la navigazione avvenga sempre di più da dispositivi mobili. Informazione, multimedialità e storytelling sono i fattori del successo online. Per gli utenti non è importante il singolo post trovato, ma l’opinione viene formata da un insieme di fattori in grado di far emergere gli orientamenti dell’intera community.
Al di là degli aspetti quantitativi, per i quali si rimanda alla visione della presentazione sotto riportata, quello che mi appare di maggior interesse e la classificazione dei “Social Consumers”. I ricercatori infatti identificano 5 profili con differenti attese e volontà di relazione con le attività di comunicazione social media delle aziende:
• Social Fun (33%): il brand come meeting point
• Brand Peer (21%): il brand come interlocutore
• Practical (17%): il brand come supporto
• Egomaniac (15%): il brand come trampolino
• Emotional (14%): il brand come stimolo
Come sintetizza Federico Capeci, fondatore di Duepuntozero DOXA, l’American Marketing Association sta trasformando e rivedendo la definizione di marketing: TO MARKET > MARKETING TO > MARKETING WITH. Il marketing digitale pone il consumatore al centro come risorsa endogena al processo di creazione del valore. Si abbandona il “tell and sell” del marketing tradizionale e si utilizza un approccio “experience & engagement”.
I processi chiave e gli strumenti del marketing digitale sono ben fotografati dalla mappa realizzata da Gartner che è progettata per identificare le fonti migliori per le specifiche esigenze aziendali al fine di dotarsi di sistemi integrati, che funzionano bene insieme. Buon lavoro.
![Italia 2.0 - Clicca per Ingrandire -](http://m2.paperblog.com/i/185/1854613/italia-20-L-T2b_ba.jpeg)
– Clicca per Ingrandire -