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Italia-Armenia 2-2. Balotelli non basta, gli Azzurri non sono testa di serie

Creato il 16 ottobre 2013 da Sempreinformato

230120744-24105e14-174f-4529-99f7-64c7b0f69a32A Napoli gli azzurri sbagliano tanto, specie nei primi minuti, recuperano due volte con Florenzi e SuperMario, ma non trovano il gol che avrebbe dato la certezza della prima fascia al sorteggio Mondiale. E le vittorie di Uruguay e Colombia condannano gli Azzurri. L’imbattibilità nel cammino di qualificazione è salva, seppur a fatica, ma il pareggio con l’Armenia (2-2)  e le vittorie di Uruguay (3-2 con l’Argentina) e Colombia (2-1 in Paraguay) escludono l’Italia dalla Top 8 del calcio mondiale: l’Italia dunque non sarà testa di serie al Mondiale in Brasile. La “colpa” è di un pareggio in casa con l’Armenia: esito sicuramente non scandaloso, per una gara nella quale l’Italia ha tradito difficoltà impreviste e soprattutto un volto molto diverso da quasi tutte le precedenti apparizioni. E neanche l’ingresso nella ripresa di Balotelli, che pure stava per vincere da solo la partita, è bastato a portare i tre punti della sicurezza.

Approccio Molle  —  Sciolto già lunedì sera l’unico vero dubbio che si era tenuto Prandelli – Balotelli inizialmente in panchina e ancora fiducia a Osvaldo al centro dell’attacco – si è vista l’Italia prevista: con il 4-1-4-1 fondato su Pirlo davanti alla difesa, Montolivo e Aquilani coppia centrale con Florenzi e Insigne esterni larghi, a supporto dell’ex centravanti giallorosso. E’ stato l’approccio alla gara degli azzurri a risultare imprevisto: squadra distratta più che molle, imprecisa più che demotivata, troppo lunga in campo e portata ad abbandonarsi a iniziative più estemporanee che studiate. Giocate troppo stesso solitarie, fuori contesto e dunque poco lucide. Risultato: errori in serie e brividi da subito. Il primo dopo 4’, per una leggerezza di Astori, di cui Movsisyan non ha approfittato. Ma l’attaccante armeno ha perdonato una volta e non la seconda, appena un minuto dopo, quando il pasticcio è stato combinato da Aquilani. Il centrocampista viola, che aveva raddrizzato in extremis la gara di venerdì scorso con la Danimarca, ieri l’ha messa in discesa all’Armenia con un disimpegno sbagliato, da cui è nato un rimpallo che ha lanciato Movsisyan davanti a Marchetti: Astori saltato e oplà, per l’Italia l’incubo di una notte da streghe.

 

Scossa Insigne  —  L’impasse azzurra è durata perlomeno un altro quarto d’ora, fra disattenzioni e giocate sempre imprecise, come il sinistro completamente fuori misura con cui Osvaldo, al minuto 12, aveva vanificato un buon controllo con cui aveva preparato il tiro. Per fortuna di Prandelli la scossa è arrivata da Insigne, via via più brillante e incisivo fino ad arrivare ad essere per distacco il migliore dell’Italia nel primo tempo. Il ragazzo di casa ha “avvertito” l’Armenia colpendo un palo al 22’ (con tap in molle di Osvaldo sulla respinta), poi le ha fatto male segnando in pratica mezzo gol con cui gli azzurri hanno riaperto la partita, al 24’: nessun perdono per un errore in impostazione di Yedigarian, numero di prestigio e cross al bacio per Florenzi, che ha confermato il suo eccezionale senso per il gol, soprattutto di testa, andando a raccogliere l’invito del compagno per l’1-1.

Entra Balotelli  —  Era già cominciata un’altra partita: l’Italia l’aveva via via presa in mano, lasciando all’Armenia solo un capovolgimento di fronte, con tiro di Ozbiliz al 34’, bloccato a terra da Marchetti. La vera chance gol è stata di nuovo per la squadra di Prandelli un minuto dopo, ancora con Insigne, che si è liberato con un colpo di tacco e giravolta incorporata per il tiro, andato a morire a pochi centimetri dal palo alla sinistra di Berezovski. E sempre l’esterno del Napoli è stato quello ad aver avuto le chance migliori anche nella ripresa, e anche quando Prandelli si è giocato la carta Balotelli, entrato al minuto 9 al posto di Osvaldo, in versione uomo squadra, più che solista. Lo spartito tattico e l’inerzia della partita non erano cambiati neanche con la sostituzione Florenzi-Candreva: iniziativa prevalentemente in mano all’Italia, per l’Armenia sporadici tentativi in ripartenza. Insigne ha sfiorato il gol al 13’ (sinistro sul primo palo, protetto bene da Berezovski) e lo ha mancato al 16’, quando proprio un’iniziativa di Balotelli sulla destra lo ha portato ad un faccia a faccia con il portiere armeno, risparmiato con una conclusione a colpo sicuro, ma troppo affrettata e centrale.]

Beffa e Risposta  —  Ma la beffa era in agguato, ed è arrivata puntuale al 25’, per un doppio errore di Marchetti: il portiere prima ha letteralmente regalato un corner agli armeni con una presa difettosa, poi sugli sviluppi dell’azione è uscito a vuoto consentendo a Mikhitaryan di rimandare sotto l’Italia. Ma l’apnea è durata 6’, il tempo servito a Balotelli per mettere la firma sulla partita. Con la collaborazione di Pirlo, che ha inventato per lui un passaggio di prima, diventato assist appena Mario si è messo in faccia alla porta. Cercata di nuovo poco dopo, con una punizione da 25 metri che in qualche modo Berezovski è riuscito a deviare in angolo, e poi trovata al 40’, ma con un colpo di testa su cross dalla sinistra di Insigne viziato da una spinta su un difensore. Ma la vera chance è arrivata nel recupero, quando Balotelli ha guadagnato metri di campo con un’azione personale irresistibile, una fuga di quaranta metri conclusa con un diagonale finito davvero fuori di un soffio. E lì sono tramontate le ultime speranze dell’Italia di risolvere già stasera anche la pratica testa di serie al Mondiale, senza attendere l’esito dei match sudamericani.


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