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Italia-Brasile 2-4: seleçao spietata, poco fortunati stavolta gli azzurri

Creato il 22 giugno 2013 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste
Italia-Brasile 2-4: seleçao spietata, poco fortunati stavolta gli azzurri

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CONFEDERATIONS CUP ITALIA-BRASILE – La Confederations Cup non sarà il Mondiale, tanti i dubbi circa la reale utilità di questa manifestazione, ma basta dire Italia-Brasile per sentire il richiamo della storia. E proprio nella Storia dobbiamo ricercare l’ultima vittoria degli azzurri contro i verdeoro, in occasione del Mundial ’82. Era un’altra Italia, era certamente un altro Brasile, ma solo questo scontro può mettere in campo nove titoli mondiali complessive. Regine del calcio internazionale, entrano accompagnate dai loro principi, Balotelli e Neymar, amici pronti a darsi battaglia. Clima di festa, ma il vento delle manifestazioni entra anche all’Arena Fonte Nova, blindata per l’occasione (clicca qui per saperne di più), non mancano striscioni facenti riferimento ai fatti di questi giorni mentre fuori dallo stadio gli scontri si fanno sempre più duri. Moduli analoghi dal punto di vista numerico, ma diversi per vocazione. Cambia volto la squadra azzurra, dietro a Balotelli operano Marchisio, Candreva e Diamanti, Aquilani e Montolivo in mezzo al posto di De Rossi e Pirlo. Hulk e Oscar larghi, Hulk davanti e Neymar al centro ad inventare. I primi secondi sono da incubo per l’Italia, è un Brasile tambureggiante e Hulk impegna subito Buffon.

La seleçao martella, gli azzurri non azzeccano due passaggi e non riescano mai a uscire, Prandelli chiede alla linea difensiva di alzarsi per non rischiare di imbottigliarsi in area. Balotelli qualche volta riesce a dare un po’ di sollievo alla retrogurdia, David Luiz, certamente non un fenomeno quando si tratta di saper temporeggiare, si fa ammonire subito per contenere il numero nove. Hulk cambia costantemente posizione per aprire la difesa, Neymar dà e prende botte. Non è la serata di David Luiz, subito in grande apprensione come già accennato, e malconcio dopo un contrasto con Candreva, Scolari fa scaldare Dante ma non sostituisce il centrale del Chelsea. La partita si normalizza dopo il forcing iniziale, l’Italia cresce e si rende pericolosa, ottima iniziativa di Marchisio che mette in mezzo dalla sinistra per Balotelli, il milanista mette sul fondo. Al minuto 21 Aquilani concede una punizione dal limite davvero ingenua per fallo su Oscar, Dani Alves mette in mezzo e la retroguardia sbroglia con affanno. Passano i minuti e Neymar scalda il motore, al 23esimo Oscar lo serve bene ma il sinistro del numero 10 è impreciso. Intanto Giaccherini prende il posto di Montolivo, sofferente dopo un colpo alla testa.

Nel giro di due minuti, Abate entra duro su Neymar e poi l’ex Santos ricambia, rincarando la dose e costringendo il milanista a lasciare il campo per infortunio alla spalla. Giallo per il brasiliano, Maggio prende il posto di Abate e tocca a lui a dover fronteggiare il campioncino verdeoro. Compito difficile per un giocatore certamente più votato a spingere che contenere. David Luiz non riesce a recuperare dallo scontro precedente, lo sostituisce Dante. Ancora problemi per l’Italia al 36′, Hernanes mette in mezzo e Chiellini chiude su Hulk con il fisico. Che brivido per il brasile al 42′, Dante liscia ma Balotelli non ne approfitta per un soffio. Aquilani fuori fase, Candreva generoso si danna per seguire gli avversari, esagera quando commette un fallo evitabile su Neymar. Errore che l’Italia paga, perché proprio dagli sviluppi della punizione successiva arriva il vantaggio verdeoro. Fred impegna Buffon con un colpo di testa, su cross di Neymar, Dante si avventa sulla ribattuta e mette in rete. Il giocatore del Bayern Monaco era però in posizione di offside. Finisce così il primo tempo, mazzata per gli azzurri prima dell’intervallo.


Al rientro in campo Oscar chiama subito Buffon all’intervento, poi è il turno di Candreva che ci prova da fuori. Minuto 51, bella azione in velocità degli azzurri, Balotelli si inventa un grande assist in acrobazia per Giaccherini e il piccolo jolly toscano, molto positiva la sua Confederations Cup fino ad ora, infila Julio Cesar. E’ pareggio, ma dura poco. Maggio, come era prevedibile, soffre le acellerazioni di Neymar e commette fallo al limite dell’aria. Sulla palla va il neoblaugrana, che gela Buffon sul suo palo e fa esplodere lo stadio. Questo torneo è sempre più il palscoscenico per il genietto di Mogi das Cruzes. Al 60esimo gli azzurri protestano per un presunto fallo in area su Balotelli, Supermario protesta con il signor Irmatov. Due minuti dopo il fuoriclasse del Milan fa tremare Julio Cesar con una punizione da trenta metri, il portiere ci mette i pugni. Ancora un contatto sospetto nell’area brasiliana, ancora una volta messo giù Balotelli, l’arbitro fa proseguire.

E’ un’Italia positiva in questa fase, ma i verdeoro prontamente la puniscono. Marcelo pesca Fred con un gran lancio, Chiellini non riesce a contenere il centravanti del Fluminense e arriva il 3-1. Tutti in piedi al minuto 68′, Neymar esce tra gli applausi e lascia spazio a Bernard, attaccante classe ’92 dell’Atletico Mineiro. Prandelli risponde inserendo El Shaarawi, altro esordiente nel torneo, al posto di uno spento Diamanti. L’Italia sente la botta, ma riesce a reagire prontamente un paio di minuti dopo, lo fa con Chiellini, ma i brasiliani protestano perché sarebbe arrivato un fischio di Irmatov prima che la palla entrasse in rete. Scolari teme il ritorno di fiamma azzurro, allora si copre inserendo Fernando per Hulk. L’Italia paga il debito accumulato con la fortuna nella gara precedente, prima ci sono proteste per un tocco di mano su punizione di Balotelli, poi il corner di Candreva trova Maggio, il giocatore del Napoli stacca alla grande ma la traversa gli dice no. Brasile sotto pressione, gli uomini di Prandelli serrano i tempi in cerca del pari, invece arriva il 4-2. Secondo gol personale per Fred, che ribatte in rete la respinta non perfetta di Buffon su tiro di Marcelo.

Punizione forse eccessiva per un’Italia più pimpante di quella vista contro il Giappone, il Brasile invece è una squadra in costante crescita perché ha imparato a far male anche senza scintillare.Nove gol in tre gare non sono un caso. E non lo sono neppure gli otto incassati fino a qui dagli azzurri, opaca la difesa e stasera pure Buffon ci ha messo del suo. Entrambe in semifinale, i padroni di casa se la vedranno verosimilmente con l’Uruguay mentre agli azzurri con tutta probabilità toccherà la Spagna. Sperando di dimenticare la finale di Euro 2012.


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