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'Italia, come stai': le certezze del beach volley, i dubbi del tiro a volo
Creato il 15 agosto 2011 da FedericomilitelloIn vista delle Olimpiadi di Londra 2012 l'Italia ha trovato in Greta Cicolari e Marta Menegatti una concreta chance da medaglia. La coppia tricolore, sesta nel ranking mondiale, ha legittimato il proprio ruolo di prima antagonista del Vecchio Continente alle potenze brasiliane, americane e cinesi. L'Europeo vinto in Norvegia ha rappresentato la naturale ciliegina sulla torta di una stagione che ha visto le azzurre raggiungere con regolarità le prime quattro posizioni del World Tour, prevalendo di volta in volta su avversarie che sino allo scorso anno apparivano fuori portata. Greta e Marta possiedono una dote fondamentale per proseguire questo entusiasmante processo di crescita: la capacità di saper limitare i danni anche quando la forma non è quella ottimale. Si tratta di una prerogativa tipica delle campionesse e le atlete del Bel Paese rientrano ormai a buon diritto in questa categoria. Il livello di gioco della selezione tricolore, sotto la sapiente guida del ct brasiliano Lissandro Carvalho, è progressivamente cresciuto gara dopo gara e, soprattutto nel fondamentale della difesa, le azzurre appaiono tra le migliori interpreti planetarie. Il duo italico, formatosi poco meno di un anno or sono, potrà ulteriormente consolidare la propria intesa nel corso della prossima stagione, presentandosi all'importante appuntamento a Cinque Cerchi nel novero delle prime cinque candidate alla medaglia. Dopo anni bui, dunque, il beach volley italiano è tornato grande. I risultati di Cicolari-Menegatti, tuttavia, non dovranno risultare fini a sé stessi, bensì fungere da traino per un movimento che fatica a decollare con decisione. Alle spalle della coppia di vertice, infatti, faticano ad emergere le nuove leve, mentre in campo maschile la guida dell'americano Dodd, tra dubbi ed incomprensioni (emblematico il caso-Martino, recentemente separatosi da Paolo Nicolai), non ha ancora dato i frutti sperati. Sul duo Nicolai-Lupo si può lavorare ed investire (difficile, però, la qualificazione ai Giochi), ma alle loro spalle le alternative sono veramente scarne. La strada intrapresa, comunque, è quella giusta, con raduni ed allenamenti dispiegati in tutto l'arco dell'anno (soprattutto quello invernale) e collegiali svolti insieme alle rappresentative straniere di maggior rilievo. Esistono i margini, dunque, affinché quelli di Marta e Greta siano solo i primi successi di un'Italia che vuole inserirsi stabilmente tra le potenze globale, senza dimenticare che il lavoro da svolgere sarà ancora molto lungo e faticoso.
Un bronzo in campo individuale ad opera del ritrovato Daniele Di Spigno nel double trap: è questo il magro bottino per l'Italia ai Campionati Europei di tiro a volo di Belgrado. C'è da preoccuparsi in vista di Londra 2012? Relativamente. La concorrenza internazionale, in una disciplina in cui da sempre l'Italia si è installata tra le potenze egemoni, è aumentata esponenzialmente con l'esplosione di alcuni paesi come Cipro (nazionale guidata dall'olimpionico azzurro Andrea Benelli, oro ad Atene 2004 nello skeet), Slovacchia e Spagna. Punteggi che sino a qualche anno fa bastavano per vincere, ora non consentono neppure di approdare in finale: per primeggiare serve quasi la perfezione. Gli atleti del Bel Paese, comunque, restano ai vertici di questa disciplina, tuttavia conquistare medaglie è molto più arduo rispetto a 5-6 stagioni fa. Bisogna considerare, inoltre, che la preparazione della selezione tricolore è finalizzata ai Mondiali che si terranno, sempre a Belgrado, i primi di settembre e dopo i quali si potranno ottenere riscontri più concreti sull'attuale e reale potenziale dei tiratori italici. Il futuro, poi, è già assicurato, con le nuove leve del Bel Paese che hanno raccolto medaglie in tutte le specialità, con l'apoteosi della tripletta della fossa olimpica. Insomma, è vero che il livello del tiro a volo mondiale continuerà ad alzarsi, ma è altrettanto auspicabile che nel gotha di questo sport continuerà a risiedere anche l'Italia.
Un breve cenno, infine, sugli Europei di tiro a segno. Con l'assenza della punta di diamante Niccolò Campriani, che ha preferito concentrarsi sui Mondiali, e di atlete del calibro di Elania Nardelli e Petra Zublasing, l'Italia ha celebrato il ritorno sul podio del talentuoso Marco De Nicolo nella carabina, mentre nella pistola automatica RIccardo Mazzetti, quinto, ha fallito la qualificazione alle Olimpiadi. Un vero peccato se si considera che questo atleta lo scorso anno saliva con regolarità sul podio in Coppa del Mondo: l'ennesima dimostrazione, dunque, che le qualificazioni a Cinque Cerchi, per stress ed emotività, risultano spesso addirittura più insidiose degli stessi Giochi Olimpici.
Federico Militello
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