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'Italia, come stai?': scherma, Italia in cima al mondo; super snowboard
Creato il 16 ottobre 2011 da FedericomilitelloPer il secondo anno consecutivo l'Italia ha vinto il medagliere dei Campionati del Mondo di scherma (4 ori, 3 argenti e 4 bronzi). Con un 11 medaglie complessive, quella di Catania è stata un'edizione record per il Bel Paese, che ha eguagliato il medesimo risultato conseguito nel lontanissimo 1949. E dire che, dopo i primi tre giorni di gare e con le prove a squadre ancora da disputare, erano concreti i presupposti per poter fare anche meglio. E' un bene, tuttavia, non aver assistito ad una rassegna iridata 'perfetta' (con 7-8 ori e 14-15 medaglie complessive, per intenderci): un risultato di questo genere non avrebbe fatto altro che infondere un'immane pressione su questo sport in vista delle Olimpiadi di Londra 2012 e la luce dei riflettori avrebbe forse influenzato in negativo la preparazione dei nostri atleti. Se proprio bisogna vincere tutto, meglio farlo tra un anno. Un dato indiscutibile: quella tricolore è la nazionale guida della scherma internazionale, altamente competitiva in tutte le armi e dominante nel fioretto. In quest'ultima specialità si è verificato un evento singolare: dopo aver dominato nelle prove individuali, sia gli uomini sia le donne non sono riusciti a prevalere nella competizione per equipe, i cui trionfi apparivano scontati alla luce dei valori in campo. In vista della prossima e decisiva annata, dunque, il compito dei tecnici sarà quello di riuscire ad amalgamare nel migliore dei modi delle individualità eccellenti ma divise da una rivalità latente. E' sotto gli occhi di tutti, infatti, il dualismo tra Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca, mentre in campo maschile sono addirittura in quattro gli atleti a contendersi il trono globale. Alle Olimpiadi non si potrà sbagliare ed anche nelle prove a squadre il fioretto tricolore dovrà ribadire la sua netta supremazia sul resto del globo. La rassegna iridata in terra di Sicilia ha messo in risalto campioni già affermati (Aldo Montano), nomi nuovi (Irene Vecchi e Rossella Fiamingo) e, soprattutto, un esempio da seguire come quello di Paolo Pizzo, atleta che ha saputo scalare le vette della gloria grazie alla sua debordante passione per lo sport. La scherma, quindi, si conferma la consueta miniera d'oro e motivo di vanto di tutto lo sport italiano.
In attesa dello sci alpino, che vedrà la propria ouverture nel prossimo fine settimana a Solden (Austria), è iniziata nel migliore dei modi la stagione degli sport invernali per l'Italia. A Landgraaf, in Olanda, si è assistito ad una vera e propria dimostrazione di forza da parte dello snowboard tricolore. In campo maschile, al momento, quella azzurra è la nazionale leader del PSL (che dal 2014 entrerà a far parte del programma olimpico), senza dimenticare che i nostri rappresentanti possiedono fondate ambizioni anche nel più tradizionale PGS. Quel del ct Cesare Pisoni è un gruppo eterogeneo per quanto riguarda i suoi componenti (tra campioni già affermati e nuove, affamatissime leve), ma unito e compatto nella ricerca del risultato. Vincere aiuta a vincere. Deve averlo capito anche Roland Fischnaller. Dopo quasi un decennio trascorso ad altissimi livelli (con diversi podi in Coppa del Mondo) nella vana ricerca di un successo, lo snowboarder altoatesino ha colto il primato tanto atteso a Limone Piemonte 2010. Quel giorno qualcosa è cambiato nella testa del 31enne di Funes, il quale ha acquisito una consapevolezza dei propri mezzi sino ad allora sconosciuta ed una continuità di rendimento tale da collocarlo a buon diritto tra i più seri candidati ad impensierire gli austriaci Benjamin Karl ed Andreas Prommegger nella corsa alla sfera di cristallo. Rappresenta oramai una certezza anche il 25enne Aaron March, la cui prerogativa è quella di esprimersi meglio in gara che in allenamento.Sulla scia dei due atleti sopracitati ed all'interno di un gruppo in cui la competizione non farà altro che aumentare il rendimento complessivo della squadra, proveranno a ritagliarsi uno spazio importante il veterano Meinhard Erlacher e soprattutto i giovani Christoph Mick, in crescita costante, ed Edwin Coratti, campione del mondo juniores nel PGS a Wanaka (Nuova Zelanda) 2010 e già a segno lo scorso anno in Coppa Europa. Quest'ultimo, grazie ad un talento innato ed a dispetto della verdissima età (20 anni), pare già in grado di ritagliarsi uno spazio importante nel circuito maggiore. Nel settore femminile, inoltre, il Bel Paese può contare su una vera e propria enfant prodige: si tratta della 18enne meranese Nadya Ochner, vincitrice della Coppa Europa nel 2010 e già quarta nella prima prova stagionale di Coppa del Mondo. Ambiziosa e molto determinata, la giovanissima altoatesina possiede le doti per installarsi in un paio di stagioni nel gotha di questa disciplina.
I Mondiali di ginnastica artistica di Tokio non hanno riservato grosse soddisfazioni per il Bel Paese. Se la selezione femminile non dovrebbe incontrare difficoltà nello staccare il pass a Cinque Cerchi in occasione del Test Event previsto a Londra nel gennaio 2012, l'impresa appare improba per quella maschile. A quel punto i soli Alberto Busnari (cavallo con maniglie) e Matteo Morandi (anelli) proveranno a giocarsi delle chances per approdare in Gran Bretagna nelle rispettive discipline, dove, tra l'altro, potrebbero anche coltivare delle ambizioni da medaglia qualora riuscissero a completare i propri esercizi senza sbavature. Per il resto, poco o nulla. Il ricambio generazionale non è avvenuto e la situazione di grande difficoltà si è acuita con il ritiro di Igor Cassina. Si continua ad ignorare il giovane più promettente (Ludovico Edalli, medagliato alle Olimpiadi giovanili di Singapore 2010), mentre le nuove leve Paolo Ottavi e Paolo Principi non hanno mostrato i progressi sperati. Il contesto non è molto dissimile in campo femminile, dove la 21enne ed encomiabile Vanessa Ferrari, nonostante gli innumerevoli infortuni patiti in passato, rappresenta ancora il top del movimento tricolore: un dato di fatto che deve far pensare. Anche l'astro nascente Carlotta Ferlito ha deluso le attese, in particolare in un attrezzo, la trave, in cui poteva (e doveva) puntare al podio.
Infine, un breve cenno agli Europei di tennis tavolo. Il livello della selezione maschile è medio basso (mancata promozione in prima divisione e solo due turni passati nel tabellone individuale), mentre è praticamente sparita la formazione rosa (retrocessa in terza serie!) con la maternità di Nikoleta Stefanova ed i ritiri di Weng Lin Tan Monfardini, Laura Negrisoli e Tian Jing. Guardando al futuro, si può essere ottimisti per la crescita di un talento puro come quello di Leonardo Mutti, appena 16enne ma già in grado di ben figurare al cospetto di avversari ben più esperti e maturi, mentre si dovrà seguire con attenzione la promettente Cristiana Dumitrache. Nel complesso, servirà tempo per rivedere il tennis tavolo azzurro ai vertici internazionali, forse diversi anni. Intanto, perché non tornare a puntare sulla naturalizzazione di atleti/e cinesi? In passato ciò ha portato a soddisfazioni mai assaporate in precedenza da questa disciplina: la storia non ha insegnato nulla?
Federico Militello
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