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'Italia, come stai?: sto con Simoncelli; al di sotto delle attese l'hockey prato

Creato il 17 maggio 2011 da Federicomilitello
'Italia, come stai?: sto con Simoncelli; al di sotto delle attese l'hockey prato
Probabilmente il mio pensiero potrà apparire controcorrente: ritengo, infatti, che il sorpasso di Marco Simoncelli a Daniel Pedrosa non solo non fosse da sanzionare, ma facesse parte addirittura della tradizionale natura delle corse motoristiche. Non discuto sul fatto che, considerato il passo gara superiore, il 24enne di Cattolica avrebbe potuto attendere anche qualche tornata successiva per sferrare l'attacco. Tuttavia l'essenza del motociclismo poggia su due fondamentali fattori: istinto e duelli corpo a corpo. Perché, secondo voi, tra le vittorie più belle della carriera di Valentino Rossi si ricordano lo 'scontro' con Sete Gibernau a Jerez 2005 o il cavatappi affrontato praticamente a contatto con Casey Stoner a Laguna Seca 2008? In quei casi il Dottore di certo non premeditò quegli attacchi, ma agì seguendo l'impulso del momento. Esattamente quanto accaduto a Simoncelli, che non a caso possiede l'indole del campione. Nel sorpasso a Pedrosa sono emerse aggressività, decisione e sprezzo del rischio, non di certo cattiveria o volontà di stendere l'avversario. I piloti, soprattutto quelli spagnoli, continuano a lamentarsi per la pericolosità di alcune manovre in pista. Sarà il caso che guardino un filmato del 1998: Loris Capirossi si giocava il titolo mondiale della 250 all'ultima gara (Gp d'Argentina) con Tetsuya Harada. All'ultima curva l'allora 25enne emiliano tentò il tutto per tutto, staccando in extremis e speronando il centauro nipponico, che cadde. Tutto fu valutato regolare. Oggi, forse, Lorenzo e company proporrebbero la squalifica a vita. Il motociclismo è stato e sarà sempre uno sport rude, per uomini veri.
La nazionale italiana femminile di hockey prato ha raccolto un onorevole secondo posto nel Challenge II di Vienna, perdendo in finale con il Belgio e mancando dunque la promozione nel gruppo maggiore. Quella disputata in terra austriaca, infatti, rappresentava una sorta di Serie C di questo sport, alla quale hanno preso parte le squadre classificate oltre la 16ma piazza del ranking globale. A questi livelli il Bel Paese ha dimostrato di essere ormai competitivo, tuttavia il sogno di agguantare una storica qualificazione alle Olimpiadi di Londra 2012 appare di difficile realizzazione. Nell'ultimo triennio, da quando l'Italia perse per 5-1 con la Corea del Sud nello spareggio decisivo per staccare il biglietto per Pechino 2008, non è stato compiuto un salto di qualità significativo (e desiderato), come dimostrato sia dalla mancata qualificazione ai Mondiali 2010 sia dall'eccessiva difficoltà di prevalere su selezioni del medesimo livello. L'impressione, dunque, è che le ragazze del ct Fernando Ferrara siano ancora piuttosto distanti da nazionali come Giappone, India, Corea e Nuova Zelanda, quelle cioè da battere per coronare l'impresa a Cinque Cerchi, per non parlare di Germania, Argentina ed Olanda, le più grandi interpreti dell'hockey sul prato internazionale.
Federico Militello

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