E’ il titolo dell’ultimo libro di Roger
Abravanel e Luca D’Agnese, Garzanti, 2012
«Abbiamo compreso, tutti noi italiani,
che la situazione è grave. Finalmente si inizia a parlare di crescita: la vera
priorità del paese. Non possiamo però illuderci che alcuni provvedimenti del
governo possano risolvere per magia tutti i problemi. È da vent’anni che
l’Italia non cresce. È dunque necessaria una trasformazione di cui ancora non
si è capita la portata.»
In questi mesi
abbiamo capito, tutti noi italiani, che la situazione del paese è grave e
dobbiamo tutti impegnarci per uscire da questa crisi. Ancora fatichiamo a
capire, però, che per risolvere «il caso Italia» non bastano i tagli e le imposte.
Per salvare noi stessi e assicurare un futuro ai nostri figli, la regola
dev’essere la crescita: senza sviluppo sarà impossibile riconquistare la
fiducia dei mercati internazionali, ridurre il debito pubblico e la pressione
fiscale, creare nuovi posti di lavoro. Perché questo accada, dobbiamo liberarci
dei vecchi pregiudizi (a cominciare da falsi miti come «Piccolo è bello») e
rendite di posizione. È necessario superare il tradizionale immobilismo della
società italiana, per abbracciare la «cultura della crescita». Serve una
rivoluzione, fondata su meritocrazia e rispetto delle regole: non solo perché è
moralmente giusto, ma soprattutto perché è più conveniente per tutti.
Roger
Abravanel e Luca D’Agnese lanciano un «manifesto per la crescita», con proposte
concrete e spesso radicali su lavoro, tasse, giustizia civile, scuola, spesa
pubblica… Italia, cresci o esci! è
rivolto a tutti gli italiani, e soprattutto a chi ha meno di trent’anni, perché
sono i giovani le vere vittime della mancata crescita: lavori precari, pensioni
da pagare per i loro genitori, una scuola che non dà loro le necessarie
competenze della vita.
Roger
Abravanel è director emeritus di McKinsey e consigliere di amministrazione di
aziende italiane e internazionali. È autore di Meritocrazia e di Regole
(con Luca D’Agnese), entrambi pubblicati con Garzanti.
Luca D’Agnese
è stato partner di McKinsey e amministratore delegato di aziende del settore
energia. Attualmente è presidente di enel
Romania.
Magazine Società
E’ il titolo dell’ultimo libro di Roger
Abravanel e Luca D’Agnese, Garzanti, 2012
«Abbiamo compreso, tutti noi italiani,
che la situazione è grave. Finalmente si inizia a parlare di crescita: la vera
priorità del paese. Non possiamo però illuderci che alcuni provvedimenti del
governo possano risolvere per magia tutti i problemi. È da vent’anni che
l’Italia non cresce. È dunque necessaria una trasformazione di cui ancora non
si è capita la portata.»
In questi mesi
abbiamo capito, tutti noi italiani, che la situazione del paese è grave e
dobbiamo tutti impegnarci per uscire da questa crisi. Ancora fatichiamo a
capire, però, che per risolvere «il caso Italia» non bastano i tagli e le imposte.
Per salvare noi stessi e assicurare un futuro ai nostri figli, la regola
dev’essere la crescita: senza sviluppo sarà impossibile riconquistare la
fiducia dei mercati internazionali, ridurre il debito pubblico e la pressione
fiscale, creare nuovi posti di lavoro. Perché questo accada, dobbiamo liberarci
dei vecchi pregiudizi (a cominciare da falsi miti come «Piccolo è bello») e
rendite di posizione. È necessario superare il tradizionale immobilismo della
società italiana, per abbracciare la «cultura della crescita». Serve una
rivoluzione, fondata su meritocrazia e rispetto delle regole: non solo perché è
moralmente giusto, ma soprattutto perché è più conveniente per tutti.
Roger
Abravanel e Luca D’Agnese lanciano un «manifesto per la crescita», con proposte
concrete e spesso radicali su lavoro, tasse, giustizia civile, scuola, spesa
pubblica… Italia, cresci o esci! è
rivolto a tutti gli italiani, e soprattutto a chi ha meno di trent’anni, perché
sono i giovani le vere vittime della mancata crescita: lavori precari, pensioni
da pagare per i loro genitori, una scuola che non dà loro le necessarie
competenze della vita.
Roger
Abravanel è director emeritus di McKinsey e consigliere di amministrazione di
aziende italiane e internazionali. È autore di Meritocrazia e di Regole
(con Luca D’Agnese), entrambi pubblicati con Garzanti.
Luca D’Agnese
è stato partner di McKinsey e amministratore delegato di aziende del settore
energia. Attualmente è presidente di enel
Romania.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il partito unico, il governo unico, il sindacato unico .. pensiero unico
Renzi a Porta a Porta Come sarebbe bello se ci fosse un unico sindacato, che ti dice sempre di sì, che non ti rompe le scatole su diritti, su stipendi,... Leggere il seguito
Da Funicelli
SOCIETÀ -
Il fotovoltaico, in Italia si fa così.
Succede che chi come me, aveva una anima per la green energy, si è accollato un debito per 10 anni, per montare sul tetto di casa, una spianata di pannelli... Leggere il seguito
Da Fernando
CULTURA, SOCIETÀ -
Il grande Bluff
Da anni vado scrivendo e dicendo che il fotovoltaico, così come è stato fatto in Italia, si è rivelato solo una grossa presa per i fondelli per i produttori.... Leggere il seguito
Da Fernando
CULTURA, SOCIETÀ -
Si può fare
Fibra ottica e rete diffusa, Enel è la soluzione giusta: parola di Franco TatòFranco Tatò fu il primo alla fine degli anni ’90 a lanciare Enel nel settore... Leggere il seguito
Da Simone D'Angelo
SOCIETÀ -
Piani industriali
Se un lettore poco accorto avesse aperto Repubblica di ieri e si fosse messo a leggere la prima pagina del Giornale e dell'inserto Affari e Finanza, avrebbe... Leggere il seguito
Da Funicelli
SOCIETÀ -
Internet a banda ultra larga, Renzi: “Non tocca al Governo fare piani...
Restituire al pubblico il settore delle tlc attraverso il coinvolgimento di Enel. Sarebbe questo – secondo quanto riporta “Repubblica” – il piano al quale... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ




