Magazine Società

Italia: dal 2002 è boom di alcolici bevuti fuori pasto

Creato il 11 marzo 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Cambiano le abitudini degli italiani, anche nel rapporto con le bevande alcoliche. Nel decennio 2002-2012 è aumentato il numero dei consumatori fuori pasto (passati dal 23,1% al 26,9% nella popolazione di oltre 14 anni) tra gli uomini ma soprattutto tra le donne (passate dal 12,1% al 16%). 

(lamedicinaestetica.wordpress.com)

(lamedicinaestetica.wordpress.com)

Il fenomeno riguarda in particolare i giovani di 18-24 anni, tra i quali i consumatori fuori pasto sono passati da 34,1% a 44% nel decennio. E’ quanto emerge dalla Relazione del ministero della Salute sull’alcol, inviata al Parlamento. ”Si conferma nel nostro Paese il consolidamento di nuovi comportamenti di consumo alcolico sempre più vicini alle culture del bere prevalenti nei Paesi del Nord Europa”, spiega nella presentazione il ministro Beatrice Lorenzin. “Appare sempre meno diffuso il modello di consumo mediterraneo, basato sulla assunzione quotidiana e moderata di vino, tipico della nostra tradizione, che resiste nella popolazione anziana ma viene progressivamente abbandonato dalle persone più giovani, a favore di un consumo occasionale e al di fuori dei pasti”.

Tra i Paesi dell’Ue l’Italia occupa il posto più basso nella graduatoria relativa al consumo annuo pro capite di alcol puro, cioè di alcol consumato tramite tutti i tipi di bevande alcoliche, che, considerato nella popolazione di età superiore ai 15 anni, è secondo l’Oms il miglior indicatore del consumo complessivo di alcol di una popolazione: tale parametro nel 2009 ha raggiunto i 6,94 litri, valore che si presenta in costante calo – molto maggiore di quello registrato dalla media dei Paesi dell’Ue – e consentirà presumibilmente all’Italia di raggiungere il livello di consumo raccomandato dall’Oms per l’anno 2015 (6 litri l’anno per la popolazione al di sopra dei 15 anni e 0 litri per quella di età inferiore).

Soffermandosi sulla “moda” del binge drinking (che comporta l’assunzione di più bevande alcoliche al di fuori dai pasti in un breve arco di tempo, con gravi rischi per la salute) è ancora assai diffusa in Italia, anche se nell’ultimo anno si è registrato il calo dei consumatori a rischio. Nel 2012 i “binge drinker” rappresentano complessivamente il 6,9% della popolazione di 11 anni e più, l’11,1% tra i maschi e il 3,1% tra le femmine; ma tra i giovani maschi di 18-24 anni il fenomeno interessa ben il 20,1%. ”Fra i giovani studenti di 15-19 anni monitorati dall’indagine Espad – spiega il ministro Beatrice Lorenzin nella presentazione del rapporto - sembra consolidarsi il contenimento di comportamenti a rischio quali le ubriacature e il binge drinking, che nel 2012 presentano prevalenze sostanzialmente stabili o in lieve calo rispetto a quelle all’anno precedente e comunque vicine ai valori minimi della serie storica per questi dati”.

Un’altra notizia incoraggiante è che cala, in Italia, il numero delle persone che guidano l’auto o la moto dopo aver bevuto: nel 2012 risultano essere l’8,9% degli intervistati, contro l’11,8% del 2008.

Continua, infine, a diminuire in Italia, con un andamento più rapido e consistente rispetto alla media dei Paesi europei, il tasso nazionale di mortalità per cirrosi epatica, uno dei più importanti indicatori di danno alcol correlato: 8,09 per 100.000 abitanti nel 2010.

  • Italia: dal 2002 è boom di alcolici bevuti fuori pasto
Italia: dal 2002 è boom di alcolici bevuti fuori pasto

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :