Italia dei balocchi e dei rifiuti

Creato il 16 febbraio 2012 da Swelkor

Con che coraggio chiamiamo ancora l’Italia un Paese civile? Civiltà è quando uno Stato conosce i malesseri del suo popolo, cercando di risolvere la situazione negativa. L’Italia ormai è l’ombra di se stessa, l’ombra di un Paese moderno europeo, come amano definirla i nostri politici. Una geniale trovata del nostro caro stato (ormai minuscolo) è l’approvazione a status di tassa della TIA1 (Tariffa Igiene Ambientale), applicata in molti comuni in sostituzione della TARSU (TAssa Rifiuti Solidi Urbani), quindi esentata da IVA (rif. art.238 d.lgs.3 aprile 2006 n.152). Ebbene, in uno Stato civile l’IVA applicata in precedenza verrebbe rimborsata immediatamente, con tante scuse dell’organo che ha indebitamente riscosso il tributo, in Italia no. Nel Belpaese si lascia tutto in mano alla burocrazia, come ci suggerisce il sito della Federconsumatori Piemonte, quando al fondo della pagina con le esaustive spiegazioni sull’argomento, suggerisce “Ogni cittadino è libero di continuare ad inviare la propria richiesta di rimborso dal momento dell’applicazione della TIA da parte del Comune al 31/5/2010. In caso di prevedibile risposta negativa,  il consumatore potrà fare ricorso alla magistratura a proprie spese“. Non so voi, ma io lo chiamo ricatto. In pratica lo stato ci dice “Caro cittadino, fai pure ricorso, inviami la tua richiesta, tanto io non ti darò nulla, ti ignorerò e dovrai spendere molto più denaro in avvocati di quanti ne ricaveresti con il rimborso”.

No, non posso chiamare civile questo Paese.

FC

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