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Italia: disoccupazione scende al 6,9% oooppps scusate, volevo dire Germania!

Creato il 29 settembre 2011 da Beatotrader

Italia: disoccupazione scende al 6,9%....oooppps scusate! Volevo dire Germania...
La Germania continua ad inanellare dati economici da fare invidia a tutto il Mondo.
La disoccupazione tedesca scende ulteriormente da un già ottimo 7% ad uno spettacolare 6,9%, spettacolare soprattutto per questi tempi di Grande Crisi e di De-localizzazione distruttiva per i nostri tessuti occupazionali & produttivi.
Pure le fonti 'mericane ne sono rimaste impressionate, anche perchè negli USA la disoccupazione continua ad essere una piaga biblica che nessuno ha realmente interesse a risolvere (visto che dominano le lobbies multinazionali e de-localizzatrici).
Sentite come commentano con una punta d'invidia...............: "Nessuno crede che la Germania sia in qualche modo immune dal massacro che ci circonda. Ma in qualche modo l'economia tedesca continua ad essere miracolosa...."

The German Economy Continues To Be A Stunner
Nobody thinks that Germany is immune in any way to the mess around it.

But in some ways, the country's economy continues to be miraculous.

Unemployment in September actually edged DOWN from 7% to 6.9%, as the total ranks of the jobless
actually fell by more than expected
The country remains at or near record post-unification low levels of unemployment.
Germania: disoccupazione scende al 6,9% a settembre, meglio delle attese Finanzaonline.com - 29.9.11/09:59
In calo il tasso di disoccupazione tedesco.
I dati diffusi oggi evidenziano un tasso al 6,9% a settembre rispetto al 7% del mese precedente. Le attese erano per un dato invariato.
Il numero dei disoccupati è sceso di 26mila unità rispetto ai -8mila attesi dal consensus.

Evidentemente quel 10% che nel mio SONDAGGIO nella colonna in alto a destra del BLOG
sostiene che la Germania sia MESSA PEGGIO dell'Italia...o vive su Marte oppure nella provincia di Bolzano...
In Italia invece la disoccupazione ufficiale dell'ISTAT continua a rimanere intorno all'8%, anche se ormai è stato da più fonti evidenziato come la disoccupazione REALE stia intorno all'11%-12%...
L'ha dichiarato addirittura Bankitalia e Tremonti incredibilmente...si è dichiarato d'accordo.
Vedi nel mio BLOG Repetita Juvant: Disoccupazione REALE in Italia oltre l'11%

Se poi andiamo a vedere il Leading Indicator della disoccupazione giovanile
ovvero uno spaccato del quadro occupazionale italiano del futuro prossimo...
c'è da mettersi le mani nei capelli.

In Italia il tasso di disoccupazionegiovanile è al 27,9%, ben superiore alla media ponderata dell’area Ocse (16,7%).
Lo riferisce l’organizzazione parigina nel suo Employment Outlook, basato su dati di fine 2010.
La quota è in aumento di oltre 9 punti percentuali rispetto all’inizio della
crisi, nel 2007, quando la disoccupazione giovanile era il 20,3%.

Invece nella Germania messa peggio dell'Italia secondo quel "marziano" 10% del mio sondaggio....

Parliamo della disoccupazione giovanile nei ventisette paesi dell’UE.
In Germania sarebbero solo 430.000 i giovani tra i 15 e i 24 anni in Germania (il 9%) senza un lavoro.

Soltanto Olanda e Austria hanno fatto meglio.

La media europea, giova ricordarlo, oscilla intorno al 20%

e l’Italia sfiora la vetta del 30%.

Stendiamo poi un velo pietoso sull'altra faccia della medaglia del tasso di disoccupazione ovvero il tasso d'inattività:

Oltre ai disoccupati ci sono, infatti, gli inattivi, ovvero coloro che rimangono fuori dal mercato del lavoro perché scoraggiati, inabili o comunque non interessati alla ricerca di una occupazione.
L'innalzamento del numero di persone inattive rappresenta un problema non meno grave dell'aumento dei disoccupati in un'economia dove la crescita è modesta.
Il tasso di inattività varia in Europa non meno di quello di disoccupazione.
Tra i paesi dove la quota di chi rimane fuori dal mercato del lavoro è più alta c'è l'Italia, con 38 inattivi ogni 100 persone (38%) in età compresa tra i 15 e i 64 anni. ....
Per avere un termine di confronto,
in Germania il tasso di inattività è pari al 23%.


Nel frattempo il nostro Bel Paese
- a Luglio scorso ha stabilito il nuovo record di Debito Pubblico a 1911 miliardi
- quest'anno dovrebbe "crescere" dello 0,6% circa (se tutto va bene)
- il prossimo anno, secondo alcune proiezioni pessimistiche, potrebbe decrescere anche del -1,2%....
vedi nel mio BLOG Italia: Debito che sale ed Economia che non tira...
Ebbene in questo contesto da brividi
il DEFICIT continua a rimanere assai elevato anche nel 2° trimestre 2011.
Insomma la SPIRALE DEL DEBITO CHE SI AUTO-ALIMENTA continua a fare il suo corso.
Vedremo che EFFETTI "BENEFICI" avranno nei prossimi trimestri le pesanti finanziarie Tremontiane ....visto che nel 2° trimestre ancora non esistevano....

Italia, Istat: deficit/Pil sem1 a 5,3%, trim2 sale a 3,2%
giovedì, 29 settembre 2011 - 10:07

Nel secondo trimestre del 2011 l'indebitamento netto in rapporto al Pil è salito al 3,2% a fronte del 2,5% registrato nel corrispondente trimestre del 2010.

Nel complesso del primo semestre il deficit si è attestato al 5,3%, 0,1 punti percentuali in meno rispetto all'indebitamento del primo semestre di un anno fa, pari al 5,4%.

SEMPRE A PROPOSITO DI SPIRALE DEL DEBITONE PUBBLICO....
L'ultima asta di BTP dimostra come stiamo pagando sempre più interessi sul Debito (con bid-to-cover ben poco entusiasmanti...): la spirale accelera e rischia di cancellare gli effetti delle Finanziarie tosa-cristiani ancora prima che si manifestino.

Italia: asta Btp, rendimento dei titoli decennali ai massimi da introduzione euro
Finanzaonline.com - 29.9.11/11:37
La maxi-emissione odierna di titoli di stato per 7,85 miliardi di euro effettuata dal Tesoro italiano ha evidenziato rendimenti in salita con quelli dei titoli decennali saliti ai massimi dall'introduzione dell'euro al 5,86%.
Italian BTP Auction Results
- Italian Jul’14 BTP auction for EUR 3.137bln, bid/cover 1.365 vs. Prev. 1.32 (yield 4.68% vs. Prev. 3.870%)
- Italian Aug’21 BTP auction for EUR 1.32bln, bid/cover 1.584 vs. Prev. 1.66 (yield 5.49% vs. Prev. 4.040%)
- Italian Mar’22 BTP auction for EUR 2.473bln, bid/cover 1.374 vs. Prev. 1.27 (yield 5.86% vs. Prev. 5.220%)


Ed infine una NOTA A MARGINE sulla sparata di un paio di giorni fa da parte dell'Handelsbatt che accusava la Germania di avere il 185% di Debito/PIL, peggio della Grecia...:-)
- Prima di tutto, come abbiamo già spiegato in questo BLOG, l'Handesblatt ha fatto una PROIEZIONE SUL DEBITO FUTURO tenendo conto delle spese assistenziali, mediche, pensionistiche etc
- In seconda istanza anche LA PROIEZIONE presenta alcuni elementi assai discutibili e soggettivi..se non addirittura degli ERRORI e delle FORZATURE.

IL CASO/ Il falso debito della Germania "sbandierato" da Berlino
mercoledì 28 settembre 2011

Il quotidiano tedesco Handelsbatt ha provato la sua “operazione verità” cercando di minare la credibilità della Germania per quel che riguarda il debito pubblico.
I dati ufficiali per il 2011, dicono che si attesterà all’85% del Pil (in crescita dall’83,2% del 2010), ma il giornale teutonico è convinto che prendendo in considerazione anche le spese per le pensioni, la sanità e l’aiuto alle persone non autosufficienti, il dato salirebbe al 185%, vicinissimo al 186% della Grecia.
Dunque Berlino non dovrebbe ergersi a paladino del rigore dei conti.

A Ugo Arrigo, Docente di Finanza Pubblica all’Università di Milano-Bicocca, questo computo ricorda un dibattito tutto italiano degli anni Novanta, quando collaborava con Palazzo Chigi e il ministero del Tesoro: «Allora - ci spiega - ci si chiedeva come guardare al debito previdenziale, che può essere visto come un debito che lo Stato ha verso tutti gli attuali titolari di pensione che non si esaurisce finché ci sono cittadini che ne hanno diritto.
Io ritengo che abbia una natura giuridica ed economica differente dal debito pubblico “tradizionale”».
Il perché è presto detto: «Il debito pubblico “ordinario” esiste perché lo Stato chiede in prestito fondi sul mercato privato (attraverso i titoli di stato), obbligandosi a restituirlo con un tasso di interesse.
Tutti gli altri debiti sono fatti da prestazioni future rivolte ai cittadini e possono consistere in erogazione di denaro (pensioni) o di servizi (sanità e welfare).

Questo secondo tipo di debito viene coperto nel tempo attraverso la tassazione.

Questo vuol dire che se vogliamo calcolare come l’Handelsbatt il debito “futuro” dovremmo anche calcolare le entrate che lo Stato pensa di incamerare in base al proprio sistema fiscale».

La vera questione non è più quindi il livello della spesa, ma la sua sostenibilità.

«Per questo è sufficiente che ogni anno ci sia equilibrio tra entrate e spese pubbliche».
L’errore del quotidiano tedesco non è solo questo.

«Innanzitutto ogni Paese ha quel tipo di debito “futuro” e quindi bisognerebbe calcolare quanto è in Grecia prima di fare un raffronto tra le casse pubbliche di Berlino e di Atene.
Inoltre, i diritti alle prestazioni dei cittadini non sono contratti sul mercato, ma regolati dalla legge.
Quindi il legislatore, nel caso si accorga che il peso della spesa sta diventando insostenibile, potrebbe anche ridurre le pensioni anche a chi già la riceve attraverso una nuova legge».

Ma al di là dei calcoli dell’Handelsbatt, la Germania può essere ritenuto un Paese solido per quel che riguarda la sua capacità di contenere il debito pubblico?

«Il debito è garantito dal sistema economico. In questo senso la capacità di crescita della Germania e il suo livello di Pil non danno adito a sospetti.

La miglior dimostrazione di questo è poi data dal basso rendimento che danno i titoli di stato tedeschi rispetto a quello degli altri paesi europei....

Insomma...
è evidente come l'Italia abbia bisogno di una SCOSSA e di Profonde Riforme (soprattutto "culturali") che possano portarci ad una RINASCITA.
Altrimenti siamo destinati ad un continuo e triste DECLINO.
E cercare di sputtanare quelli messi meglio di NOI non è una strategia vincente...tanto più se ci proviamo con un "osso duro" come la Germania....;-)
.


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