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E' disponibile il rapporto della commissione istituita nel 2008 per approfondire il passato di guerra italo-tedesco ed in particolare la vicenda degli internati militari italiani. La commissione è formata da storici italiani e tedeschi e prende in esame gli avvenimenti del biennio 1943-'45. Qui sotto la cronaca della presentazione del primo documento curata dall'Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia ANRP. Il documento completo è scaricabile dal link in calce all'articolo.
TRA STORIA E MEMORIA
Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, alla presentazione del rapporto della commissione degli storici italo-tedesca sugli avvenimenti del biennio 1943-'45, insieme con il collega tedesco Guido Westerwelle, ha detto: Italia e Germania vogliono costruire una "memoria comune" sugli anni delle violenze naziste, in onore delle vittime ma anche per "mostrare che da quelle tragedie i nostri Paesi sono riusciti ad uscire" ed oggi "lavorano insieme" per il futuro dell'Unione Europea.
Il rapporto è "un punto di partenza", ha specificato Terzi, sottolineando che "custodire il ricordo del sacrificio di tante vittime rappresenta un dovere civile e morale per ognuno di noi, in particolare per mantenere viva nelle giovani generazioni la consapevolezza delle sofferenze che hanno segnato il difficile cammino dei nostri Paesi verso la pace, la libertà e la democrazia".
"Bisogna stare in guardia perché ciò che è accaduto può tornare", ha sottolineato il Ministro degli Esteri tedesco,Guido Westerwelle citando Primo Levi, aggiungendo che "certe ferite" di quegli anni "non sono ancora rimarginate" e sono "terreno fertile per stereotipi che non si addicono alla profondità e varietà dell'amicizia italo-tedesca". Ricordando quegli anni, Westerwelle ha sottolineato che "in nome tedesco in Italia furono compiuti crimini ingiustificabili" e nemmeno la sentenza dell'Aja che ha dato ragione a Berlino sull’immunità degli stati (che di fatto impedisce alle vittime di ricorrere in giudizio contro la Germania), "mette in dubbio le responsabilità tedesche". Quindi, ha sottolineato che "la risposta al capitolo più buio della Germania è stata l'Europa", nella quale "la cooperazione ha preso il posto della contrapposizione".
Westerwelle ha continuato “pieno riconoscimento del loro tragico destino spetta anche alle vittime dell’internamento militare negli anni 1943-1945. Il loro spesso duro destino è rimasto troppo a lungo nel cono d’ombra della ricerca storica. Il Governo Federale tedesco deplora profondamente le ingiustizie subite dagli Internati Militari. Ci inchiniamo dinnanzi alle vittime. Riconosciamo interamente che il loro destino deve ricevere il meritato apprezzamento. Anche le future generazioni devono apprendere quanto accadde loro”.
La commissione è stata istituita nel 2008 per approfondire il passato di guerra italo-tedesco ed in particolare la vicenda degli internati militari italiani. L'obiettivo è di superare i pregiudizi e gli stereotipi ancora presenti nei due paesi sulla via della riconciliazione, solidarietà e integrazione. I dieci storici italiani e tedeschi impegnati nella ricerca forniscono suggerimenti ai governi italiano e tedesco su iniziative concrete da intraprendere anche per ricordare il dramma di quelle centinaia di migliaia di deportati e internati tra le file dell'esercito italiano, dopo l'armistizio dell'8 settembre che trasformò Italia e Germania da alleate a nemiche.
Ormai è giunta l’ora di fatti concreti. Oggi più che mai, appaiono coerenti le richieste avanzate dall’ANRP. L’Associazione, che annovera tra gli assistiti il maggior numero di ex IMI, non vuol vedere “passare, ancora una volta, sopra le loro teste”, iniziative che non diano giusto riconoscimento ad una vicenda che per rilevanza ed efferatezza, resta difficile dimenticare.
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