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Italia: i teenager sempre più digitali ed odiano il “Grande Fratello”

Creato il 25 gennaio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Internet, social network, videogiochi, video on demand trovano sempre più spazio nella dieta mediatica di bambini e adolescenti. Il piccolo schermo, in sostanza, resiste, ma i giovanissimi si spostano sempre più verso nuove forme di televisione.

(ansa.it)

(ansa.it)

E’ il quadro tratteggiato da Agcom e Censis nel Libro Bianco su media e minori, il primo studio sistematico sulla materia promosso da un’istituzione pubblica. Nel volume ci sono due indagini, svolte tra fine 2010 e inizio 2011, una sul consumo dei più piccoli secondo quello che riferiscono i genitori e una sugli adolescenti.

Tra questi ultimi il 50% dedica ai videogiochi off line da una a tre ore al giorno; quasi il 10% dichiara di guardare la tv in chiaro per tre ore al giorno, ma un altro 10% guarda fino a 3 ore al giorno di IPTV e oltre il 40% guarda ogni giorno per oltre un’ora la tv in streaming o la mobile tv. L’uso scolastico di internet è più che radicato: oltre il 40% lo utilizza almeno un’ora al giorno. “Questo lavoro segna un punto fermo – commenta il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani -. E’ estremamente importante avere una fotografia accurata come questa per avere consapevolezza del passaggio al nuovo ambiente tecnologico”. Un passaggio che fa emergere come le armi in mano alle autorità siano spuntate. “C’è una discrasia tra gli strumenti che ha in mano l’autorità e la realtà effettiva che abbiamo di fronte, che non vede più solo la tv nella dieta mediatica dei minori – spiega Giulio Votano (Agcom) -. Di fronte ad alcuni episodi pregiudizievoli per i minori, comecyberbullismo e stalking, a parte l’estremizzazione del penale, l’autorità non ha strumenti”.

A stupire sono poi alcuni dati sulle preferenze degli adolescenti. Il Grande Fratello è di gran lunga il primo programma che i ragazzi tra 14 e 17 anni vorrebbero abolire anche se a dirlo è solo il 20% di questi. La maggioranza, in realtà, non indica nessuna trasmissione, confermando l’esistenza di un profondo individualismo e della carenza di una coscienza sociale che induca a segnalare alcuni programmi come negativi in quella fascia d’età. Solo il 10% dei giovanissimi, poi, ama reality e talent (anche se tra le ragazze l’apprezzamento sale), preceduti da film, sport, serie tv, programmi musicali, cartoni animati, ma anche dai documentari. I teenager scelgono i Simpson o Amici, odiano la volgarità e la stupidità in tv, tra le reti preferiscono Italia 1, Canale5 e Mtv e, inutile dirlo, adorano i social network, Facebook in particolare. Internet lo usano anche per ascoltare musica, fare ricerche per la scuola, chattare e cercare informazioni.

“Il dato principale – argomenta Elisa Manna, responsabile politiche culturali del Censis – è che gli adolescenti negano quello che sostengono i genitori, spiegano cioè che non c’è controllo. Una reale consapevolezza sulle potenzialità, ma anche sui rischi dei media nelle famiglie non c’è”. Il controllo dei genitori sull’uso dei media appare scarso in generale: è vero che fino a 10 anni quasi il 70% dei bimbi vede la tv con mamma e papà, ma nella fascia 14-17 solo il 15% avverte un’influenza della famiglia nella scelta dei programmi. La tv, poi, si vede molto la sera, al di fuori della fascia protetta. Una certa attenzione c’è solo sull’uso del pc, in particolare da parte delle ragazze.

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