ITALIA IN BIANCO E NERO
Sbarcan sull’isola gli uomini neri,
cercan la pace e la libertà,
triste è la sorte per gli stranieri,
trovan uno stato che ospitarli non sa.
La storia ci insegna che abbiam poca memoria
e l’unità una chimera sarà,
per una nazione che non ricorda la gloria,
triste è la sorte che la attenderà.
Danzan burattini dentro l’arena
e lo spettacolo pietoso si presenterà,
pensa la gente che assiste alla scena,
triste è la sorte che male ci fa.
Strana è la sorte di questa nazione,
che gioie e dolori da sempre ci da,
di mille colori è il suo balcone
ogni speranza mai tramonterà.
Raccontan le storie gli anziani ai bambini,
tramandan memorie che tesoro saran,
lavoran artigiani con i contadini,
ricchezza più grande mai si vedrà.
Pulsano i cuori delle formiche,
una voce si spande fra agri e città,
sbucan dai fori e dalle stradine,
un urlo accorato reclama Unità.
Poesia estratta dalla mia scatola di latta
§
Poesia, filastrocca, breve canzone civile, difficile trovare una descrizione per questi versi di Josè Pascal, poeta e attivissimo autore del blog parolesemplici.wordpress.com, del quale sono affezionato lettore. È per questo che ho chiesto un parere direttamente all’autore di questi versi, dato che per lavoro e per passione ho programmaticamente scelto di occuparmi di scrittura poetica soltanto quando ne ritenessi valido il senso, quindi non scrivendo versi resto affascinato dall’origine di ogni dettato poetico.
L’autore mi ha risposto così “La poesia è un tributo ai 150 anni d’unità d’Italia.Il testo è nato da un mio stato di malessere e indignazione verso la classe politica nazionale che dissipa la ricchezza materiale e immateriale del nostro Bel Paese. La parte finale del testo è una esortazione alle forze sociali del nostro Paese ad una mobilitazione popolare.” Potrò sembrare ovvio, ma essere spinti da una motivazione simile, senza volontà di puntare il dito oppure dare lezioni di civiltà a alcuno, è segno che qualcosa si muove, sotterraneamente, in ognuno di noi, per far in modo che la barbarie non prenda il sopravvento.
Approfitto per rinnovare l’invito a contribuire a Musicaos.it, con racconti, recensioni, spunti, letture, le istruzioni sono nella pagina dei contatti; il lavoro che proseguo sul blog, da diversi anni, è quello di mettere a confronto le diverse voci della scrittura, senza preclusioni, scrutando quel che accade e lasciando che suggestioni di differenti scritture si incontrino; un po’ come è accaduto con quell’amico al quale qualche sera fa ho chiesto “Ma se io non sono io, io è un altro?”.