Tra il dicembre del 2006 e dicembre del 2013 il tasso di disoccupazione giovanile è più che raddoppiato, passando dal 20,2% al 41,6%. Lo rileva il ministero del Lavoro nel Programma italiano sulla “Garanzia per i giovani 2014-2020″.
(professionegenitore.it)
Nel documento si evidenzia anche “l’enorme” numero dei Neet (Not in employment, education or training), cioè giovani 15-24enni non impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo, stimabili in circa 1,41 milioni di unità, al terzo trimestre del 2013, il 23,3% della popolazione di questa fascia di età. Il ministero ricorda inoltre che tra il secondo trimestre del 2008 e il terzo trimestre del 2013 sono stati persi in Italia oltre un milione di posti di lavoro.
Molti paesi dell’Europa, afferma il ministero, “sono in condizioni meno drammatiche e hanno iniziato ad imboccare la via della ripresa, ma nel complesso la condizione giovanile rimane difficilissima in tutta Europa”. A fine 2012 c’erano oltre 5 milioni e mezzo di disoccupati, cui si devono aggiungere almeno un milione e mezzo di lavoratori precari e 4 milioni e mezzo di giovani scoraggiati. Nel 2012 i giovani Neet, ammontavano in Europa a quasi 8 milioni, di cui oltre un milione e 230 mila residenti in Italia.
La disoccupazione prolungata, osserva il ministero, “crea danni irreversibili a livello dei singoli individui, perché pregiudica le prospettive dell’intero ciclo di vita, e per l’intera collettività, per la quale una ‘generazione perduta’ vuol dire basso potenziale di crescita ed enormi costi di welfare”. Il Programma per la Garanzia per i Giovani, sottolinea il dicastero, “contiene provvedimenti dedicati all’emergenza in corso” e ”costituisce una riforma che vuole assicurare occupabilità ai giovani italiani di oggi e a quelli di domani”.