New Delhi, 19 Novembre 2015
Almeno si erano stretti la mano Narendra Modi e Matteo Renzi l’anno scorso al G20 in Australia . Era una delle prime uscite sulla scena internazionale del leader della destra indiana ancora alle stelle per il trionfo elettorale. Uno scambio di battute ‘veloce’, dice l'Ansa, e una foto ricordo (di cui non ho trovato traccia).
Quest’anno (curiosamente, sempre 16 novembre, ma ad Antalya, in Turchia) manco questo. Anzi nella foto di gruppo erano pure distanti nonostante India e Italia siano vicine in ordine alfabetico.
Sulla stampa indiana alla vigilia erano emersi rumors su una possibile bilaterale. Un collega mi aveva perfino chiamato, entusiasta, per chiedermi se sapevo di un possibile incontro che secondo lui era in programma. Ma non ho mai trovato conferma né da Roma né da Delhi.
Di fatti oggi al briefing settimanale, il portavoce del ministero degli Esteri Vikas Swarup, famoso per aver scritto il libro che ha ispirato The Millionaire, ha chiarito che non c'è stato nessun incontro. Niente. Non si saprà mai chi dei due lo aveva chiesto e chi lo ha rifiutato. O magari più, semplicemente, nessuno lo aveva chiesto sapendo che la questione è ora nelle mani della Corte permanente dell’Aya.
Chissà perché pensavo che ci potesse essere un tentativo in extremis di dialogare. Un’ultima possibilità di trovare una soluzione diplomatica ai massimi livelli, da 'uomo a uomo', prima di incrociare le spade nei tribunali e lasciare la parola agli avvocati. Nulla di ciò. La faccenda si è ormai incancrenita, a tal punto che non c’è neppure spazio per le cortesie. Muro contro muro.