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Italia, male il “bonus giovani”: dell’obiettivo lavoro per 100 mila, in un anno solo 22 mila

Creato il 29 giugno 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

La crisi morde e così si è rivelato un sostanziale flop il bonus per le assunzioni dei giovani tra i 18 e i 29 anni messo in campo l’anno scorso dal Governo Letta per creare tra il 2013 e il 2015 circa 100.000 nuovi posti con lo stanziamento nel periodo di 794 milioni. Secondo i dati Inps a fine giugno le domande confermate erano poco più di 22.000. Il piano del Governo Letta era molto ambizioso: per il 2013 erano a disposizione 148 milioni che avrebbero dovuto consentire l’assunzione di circa 20.000 giovani, 248 milioni erano stanziati per il 2014 mentre nel complesso sono stati stanziati 794 milioni con l’obiettivo di assumere 100.000 giovani entro il 30 giugno 2015 (i fondi si spalmano fino a fine 2016 perchè il bonus dura al massimo 18 mesi).

(fanpage.it)

(fanpage.it)

Gli ultimi elaborati Inps. Nelle ultime elaborazione dell’Inps il numero totale delle domande arrivate per l’assunzione di giovani disoccupati era di 28.606, ma tra queste, 5.499 sono scadute perché non sono state confermate entro la settimana successiva alla prenotazione. Così il numero totale di domande confermate si sono fermate a quota 22.124.

Il bonus per il lavoratore, la mancata spesa. Il beneficio per ogni lavoratore assunto con il bonus è di un terzo della retribuzione lorda fino a un tetto di 650 euro al mese per un massimo di 18 mesi (12 mesi nel caso di trasformazione di un contratto a termine in un rapporto a tempo indeterminato). Quindi se si calcolano circa 8.000 euro in un anno per ogni assunto (il bonus varato nel decreto legge approvato esattamente un anno fa vale per le assunzioni fatte a partire dal 7 agosto 2013 mentre il click day è partito il 1 ottobre) al momento sono stati spesi meno di 160 milioni di euro (circa 7.150 euro per 11 mesi per 22.000 assunti considerandoli tutti assunti dall’inizio e tutti con il beneficio massimo cosa che naturalmente non è).

La “paura” delle imprese nell’assumere nuovo personale. Non basta quindi il taglio totale dei contributi per 18 mesi per convincere le aziende ad aumentare il personale (il bonus prevedeva che l’assunzione dovesse incrementare l’organico rispetto all’anno precedente e non essere utilizzata per il turn over). E la “prudenza” delle imprese è cresciuta negli ultimi mesi. Se infatti a metà ottobre 2013 le domande arrivate erano 11.000 e a metà dicembre 18.000 il numero delle richieste ha rallentato fortemente nei mesi successivi. Tra le domande di assunzione confermate prevalgono quelle degli uomini (13.827) rispetto a quelle delle donne (8.297).


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