Diminuisce il numero delle nascite, calano i flussi migratori in entrata e sale il numero delle migrazioni verso l’estero. E’ questa la fotografia presentata oggi dall’Istat nel bilancio demografico nazionale
Secondo le stime fornite dall’istituto di statistica al 31 dicembre 2013 risiedono in Italia 60.782.668 persone, di cui più di 4milioni e 900mila (8,1%) di cittadinanza straniera. Nel 2013 la crescita della popolazione è risultata piuttosto modesta, solo 30.000 unità in più, che vuol dire +0,1%.
Il numero dei nati è diminuito rispetto al 2012 (-19.878, pari a -3,7%), seguendo un andamento già registrato a partire dal 2009. Il calo si registra in tutte le ripartizioni in misura piuttosto uniforme e principalmente nelle regioni del Nord-est e delle Isole (-4,1%).
Si conferma così la tendenza alla diminuzione delle nascite già osservata negli anni 2009-2012: sono circa 64mila in meno i nati negli ultimi cinque anni. Questo dato potrebbe essere, sottolinea l’Istat, strettamente collegato al periodo di dure crisi economica presente nel nostro Paese. A ciò si aggiungono le modificazioni intervenute nella popolazione femminile, soprattutto quella in età feconda: con l’uscita dall’età feconda delle generazioni più numerose, si registra una progressiva riduzione delle potenziali madri, dovuta al prolungato calo delle nascite iniziato all’incirca a metà anni ’70, con effetti che si attendono ancora più rilevanti in futuro.
Per la prima volta diminuiscono i nati stranieri (-2.189), che continuano a rappresentare comunque il 15% delle nuove nascite. Il movimento naturale della popolazione ha fatto registrare un saldo negativo di circa 86 mila unità. Sono stati registrati quasi 20 mila nati e circa 12 mila morti in meno rispetto all’anno precedente.
Una notizia interessante giunge poi sul tema ‘migrazione’: aumentano gli espatri e diminuiscono le immigrazioni. Il movimento migratorio con l’estero ha fatto registrare, nel 2013, un saldo positivo pari a circa 182 mila unità, in diminuzione rispetto agli anni precedenti. In cifre, nel corso del 2013, sono state iscritte in anagrafe 307.454 persone provenienti dall’estero, quasi tutte straniere (90,8%), in diminuzione di circa 43mila unità rispetto al 2012. Questa diminuzione si manifesta prevalentemente al centro (-22,4%), seguita dal nord-est e dal nord-ovest (rispettivamente -10,7 e -9,9%).
Nel 2013, secondo le risultanze anagrafiche, sono state registrate le acquisizioni di cittadinanza italiana di 100.712 cittadini stranieri (circa 22 ogni mille), un valore in forte crescita rispetto all’anno precedente (+54%). Esso comprende le acquisizioni e i riconoscimenti della cittadinanza per matrimonio, naturalizzazione, trasmissione automatica al minore convivente da parte del genitore straniero divenuto cittadino italiano, per ius sanguinis. Tra i nuovi cittadini italiani sono leggermente più numerose le donne (51,4% del totale), proprio perché i matrimoni misti, che rappresentano ancora una modalità abbastanza frequente di acquisizione della cittadinanza, si celebrano prevalentemente fra donne straniere e uomini italiani.
Nel 2013 inoltre circa 82mila italiani si sono trasferiti all’estero, 14mila in più rispetto al 2012: il valore più alto registrato nel corso degli ultimi dieci anni.