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Italia Paraguay, una serata tra di noi

Creato il 15 giugno 2010 da Marxell

Cronaca di una serata tra italiani a Monaco

Il Vuvuzela, spaccatimpani e tritanervi, anche in versione tricolore

Il Vuvuzela, spaccatimpani e tritanervi, anche in versione tricolore

Alla fine il giorno è arrivato. Come quattro anni fa ricomincia il rito dei Biergarter, delle cene davanti al maxi-schermo, dei grupponi di amici italiani con qualche presenza esotica che in ossequio al Belpaese si aggrega… “eh certo, da voi sì che si mangia bene, e poi con quel Gardasee…”.

Dopo un rapido giro di mail nel pomeriggio, si decide per il Bar Italia, un locale nella zona di Rosenheimerplatz, uno dei pochi posti al coperto dotato di uno schermo (anzi due) degno di questo nome. Certo, non è proprio il massimo della raffinatezza ed è pure pieno di fumo, ma vuoi guardare a questi dettagli? Il gestore, Sandro, un foggiano trapiantato da anni da queste parti, lo conosciamo bene. Tra questi tavoli abbiamo passato innumerevoli serate di mercoledì e di sabato a dibattere su scudetti revocati e delpieri titolari inamovibili.

Decidiamo di arrivare prima possibile, si rischia di restare in piedi o peggio di dover correre altrove. La prima a giungere è Alex, la nostra amica tedesca votata alla causa italica, che riesce a prendere un tavolo in una ottima posizione. Quando la vediamo placidamente seduta e sorridente, con la sua magliettina azzurra con tanto di scudetto tricolore (le stelle sono però solo tre) ci tranquilliziamo, la partita si vedrà.

L’atmosfera è quella delle grandi occasioni. Come nelle migliori tradizioni meridionali, qui gli ospiti abituali vengono identificati da un colorito soprannome che campeggia nel registro delle ordinazioni. E stasera ci sono proprio tutti, Pompidou, Tarzan, Palermo, Reggiocalabbria… noi siamo il tavolo Juve, con buona pace dei due interisti, peraltro ignari della circostanza, che siedono tra noi. Ordiniamo pizze, paste e tante birre, qui si mangia bene e i sapori sono caserecci. Intanto… partiti! Chissà se ci sarà tra un mese un’altra nottata di luglio sulla Ludwigstraße

Le pizze arrivano presto, quella con prosciutto di parma rucola e grana è una bontà, anche il piatto di tagliatelle alle polpette si presenta bene, è abbondante, si direbbe quasi generoso. E quasi in sordina, senza dare nell’occhio, quelli segnano… “ma chi ha sbagliato? È stato quello lì… è meglio che se vada a Dubai, e di corsa pure!”. L’atmosfera si fa un po’ tesa, in effetti domani in ufficio sarebbe meglio andarci con qualcosa in mano, sappiamo di essere attesi al varco da quelli che non l’hanno mai digerita, e che anche stavolta sono partiti da panzer, come sempre, e come sempre a rischio di finire la benzina sul più bello…

Il primo tempo è finito, il locale si è nel frattempo riempito di fumo, ci saranno un centinaio di persone, decidiamo di uscire a prendere una boccata d’aria. Giusto il tempo di aggiornarsi su cosa fa tizio… e ti ricordi di caio, sì adesso lavora pure lui, la crisi morde meno ma attenti a non restare troppo fuori dal giro.

Ripresa, non cambia granchè, solo il portierone non c’è più, ma dove gioca ’sto Marchetti? Dopo poco entra pure l’oriundo argentino, quello può fare la differenza o irritare all’estremo, la pressione sale, le critiche si fanno pungenti, si rivedono le antiche fazioni, quelli che non aspettavano altro per prendersela con gli juventini, anche quelli appena comprati… “bel bidone vi siete presi, complimenti!”

Ci pensa un romano barbuto a rimettere tutto a posto, vabbè domani in ufficio al caffè ce la possiamo cavare, in fondo questi qui avevano battuto Brasile e Argentina, e la prima partita, si sa è sempre delicata…

Finisce così, arriva il conto, 15 euro per una pizza e due birre ci può stare, è stata tutto sommato una bella serata, magari ci si ritrova anche domenica, lì dovrebbe essere tutto più facile, e con un po’ di sole ci si sistema all’aperto, e poi quello che conta è l’ultimo giorno… quello della Ludwigstraße!


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