Giacinto Facchetti e Paolo Maldini, due storiche bandiere di Inter e Milan, hanno segnato con le loro scorribande sulla fascia tempi magnifici per la nazionale italiana. Più recentemente, senza scomodare eccessivi paragoni, fondamentale è stato l’apporto di Fabio Grosso per il successo ai Mondiali 2006. Insomma: per diventare grande, la selezione di Cesare Prandelli ha bisogno di terzini degni di questo nome, almeno due per fascia.
Terminato l’esperimento della difesa a 3, il commissario tecnico sembra sempre più indirizzato verso una linea a 4, in cui la parte centrale sarà verosimilmente ‘dominata’ dal blocco Juve (due tra Bonucci, Chiellini e Barzagli con Ranocchia e Ogbonna validissime riserve). Il problema, dunque, si pone sulle fasce: in ottica Brasile 2014, su chi può fare affidamento la Nazionale? Analizzando il campionato in corso, due nomi spiccano su tutti: Mattia De Sciglio a destra e Federico Balzaretti a sinistra. Il rossonero, classe 1992, è una delle sorprese più gradite di questa stagione e si sta candidando giornata dopo giornata ad una maglia da titolare, sfruttando anche gli infortuni del compagno Ignazio Abate. Va sottolineato, poi, che se il campano brilla in velocità, De Sciglio si sta facendo apprezzare per una maggiore precisione nei cross, variabile tutt’altro che priva di importanza per un fluidificante. Il giallorosso, invece, sta superando a pieni voti l’esame Zeman, risultando uno dei migliori nelle partite della Roma sempre con la giusta determinazione. Restare in Italia, rifiutando i milioni del Paris Saint-Germain, pare aver giovato all’ex palermitano.
Impossibile poi non citare Christian Maggio, come sempre in grande spolvero a Napoli ma in un ruolo leggermente diverso. Questo particolare, tuttavia, rischia di divenire fondamentale per la sua carriera in azzurro: eccessivamente abituato a giocare esterno di un centrocampo a 5, il 30enne ha finora deluso quando schierato sulla linea arretrata e potrebbe pagare caro il proprio limite in fase di copertura. Altri nomi da non sottovalutare per la corsia mancina sono quelli di Domenico Criscito e Federico Peluso. Il primo, che sta vivendo un’importante esperienza anche a livello europeo in Russia, è stato privato della rassegna continentale della scorsa estate e farà di tutto per riconquistarsi il posto da titolare, mentre l’atalantino, che tanto piace alla Juventus, ha già dimostrato il proprio valore andando anche in rete contro Malta. Infine c’è Davide Santon, il secondo più giovane dopo De Sciglio, che ha trovato la giusta dimensione nell’ostico campionato di Premier League. Prandelli lo segue e l’ha già chiamato per l’amichevole con la Francia, in futuro non è da escludere un prepotente ritorno sulla scena del talento lanciato in Champions League da Josè Mourinho a soli 18 anni.
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Foto da: calcio.net1news.org
OA | Francesco Caligaris