Una vignetta apparsa la settimana scorsa su un quotidiano dei Paesi Bassi, raffigurava un transatlantico già ampiamente inclinato verso il sicuro affondamento. In ognuna delle tre canne fumarie (in perfetto stile Titanic) era effigiato il simbolo dell’euro. Ma a scanso di ogni equivoco il disegnatore battezzava la nave “Europe”. La particolarità della vignetta nel fatto che mentre la grossa imbarcazione stava affondando, sulla sua poppa si giocava una partita di calcio, presumibilmente si trattava di una gara del campionato europeo appena conclusosi. Da ognuno degli oblò ancora non immersi si scorgeva la medesima scena: figure antropomorfe dinanzi ad uno schermo color “prato”.
Io non sono sicuramente la persona più adatta per parlare di tali cose, nel senso che non guardo più una partita almeno da un decennio, e preferirei che le critiche giungessero dall’interno, tuttavia non posso nascondere di sentirmi vicino allo spirito della vignetta. Anche se poi, analizzando un po’ meglio, ritengo che le discussioni sul salvataggio dell’Euro siano serie quanto le scommesse sullo struzzo in fuga da Wile E. Coyote. Ancora di più, penso che se tutto d’un tratto le persone al di là degli oblò spegnessero la TV per cominciare a discutere di sistema bancario europeo, le cose non migliorerebbero sensibilmente per la nave. Credo fermamente nell’equivalenza “politico da bar/allenatore con aperitivo”. La sostanza non cambia! Resta il fatto che tutto ciò non giustifica minimamente le antiteutoniche euforie soddisfatte dei giorni scorsi. Altro che rivincite, tutta fuffa! Potrei essere ancora più retorico e aggiungere che è la nostra civiltà che sta affondando, non solo l’Europa. Dovrei invocare non so quale spirito europeista in funzione di un agire comune, bla, bla, bla, che ci induca ad agire piuttosto che a discutere (anche di calcio). Sarebbe uno scrivere ridicolo il mio, anzi sicuramente già lo è. Veniamo ai fatti: nell’occasione della vittoria calcistica in semifinale, i migliori energumeni della nazione si sono impegnati su tutto il territorio in meravigliosi atti di vandalismo e di violenza. In alcune zone della Penisola la tradizione spaghetti western ha imposto ad alcuni buoni padri di famiglia di uscire sul balcone delle proprie abitazioni per sparare con fucili e pistole. Le pallottole vaganti, tipicamente, sono andate a conficcarsi nelle carni di quanti passavano incautamente. Forse il tono ironico andava evitato… Non so come siano andate le cose in Spagna, ma mi sento estremamente sollevato per l’esito della finale.
Gaetano Celestre