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Italia - svizzera: borghi (anci), bene ripresa negoziati, prossimo passo confronto con governo italiano

Da Apietrarota
Si e' tenuto nel oggi pomeriggio a Roma, presso l'ambasciata della Confederazione Elvetica, un incontro tra l'ambasciatore svizzero in Italia, Bernardino Ragazzoni, e il Presidente della Commissione Montagna dell'ANCI, Enrico Borghi.

Al centro della riunione la ripresa dei negoziati tra Italia e Svizzera in vista di un nuovo trattato internazionale, le cui ripercussioni coinvolgono numerosi Comuni di confine italiani (quasi tutti montani) in Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia e le economie di tali territori.

All'ambasciatore, il Presidente Borghi ha sottolineato la preoccupazione oggi esistente fra i Comuni che un nuovo accordo relativo all'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri (che oggi garantisce uno storno ai Comuni di frontiera, tramite le Province e le Comunita' Montane, del 38,8% delle imposte pagate alla fonte) possa penalizzare i Comuni ed i territori interessati, soprattutto all'indomani del pronunciamento del Consiglio di Stato del Canton Ticino che ha chiesto alla Confederazione Elvetica la riduzione al 12,5%.

Borghi ha osservato che oggi quel gettito totale di ristorni ammonta a circa 54 milioni di euro, redistribuiti tra 400 Comuni di confine, e che tali risorse costituiscono una fonte indispensabile di alimentazione degli investimenti a favore anche delle politiche transfrontaliere. Sul tavolo sono stati posti anche altri aspetti, legati alla possibilita' di inserire nel nuovo trattato anche il tema del riconoscimento dei titoli di studio e una migliore accessibilita' e fruibilita' dei mezzi di trasporto da parte dei lavoratori.

L'ambasciatore Regazzoni ha preliminarmente confermato che e' avvenuto il pagamento totale della tranche dei ristorni 2011, e successivamente ha sottolineato come si tratti di un negoziato molto ampio di cui e' appena iniziato il primo round e che coinvolgera' molti aspetti quali la regolarizzazione dei valori patrimoniali detenuti in Svizzera da contribuenti non residenti, l'introduzione di un'imposta alla fonte sui futuri redditi da capitale, l'accesso ai mercati finanziari, le black list esistenti, e quindi anche la revisione della Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni e l'accordo relativo alla retrocessione dei redditi da lavoro nelle zone di frontiera. Da parte elvetica e' stata ravvisata la necessita' di una maggiore conoscenza a livello territoriale delle modalita' di impiego da parte dei Comuni italiani delle risorse sin qui garantite dall'accordo bilaterale italo-elvetico del 1974. Mentre ha fornito la massima disponibilita' dell'ANCI ad operare in tal senso per far emergere le positive realizzazioni che sono andate nel senso di aumentare il grado di interazione e di cooperazione delle relazioni italo-elvetiche.

E' stata anche approfondita l'ipotesi circa una possibile migliore finalizzazione futura delle risorse, ancorata in maniera maggiore al supporto di servizi aggiunti alla transfrontalieralita' e alla progettualita' di territorio allargato tra Comuni italiani e svizzeri. Si e' anche registrata una convergenza significativa tra i processi di integrazione e associazionismo intercomunali in atto in Svizzera, e quelli in fase di definizione in Italia, circostanza che dovrebbe indurre ad una migliore collaborazione futura.

All'ambasciatore svizzero il Presidente Borghi ha infine comunicato che ANCI chiedera' alle autorita' italiane, nella fase ascendente dei negoziati, che venga confermata la destinazione delle risorse derivanti dallo storno dei frontalieri ai Comuni e alle loro forme associative, al fine di assicurare la migliore tempestivita' e il piu' forte ancoraggio al territorio dell'impiego di tali rimesse fiscali.

''Ringraziamo l'ambasciatore Regazzoni della disponibilita' e dell'attenzione – commenta Borghi- ed opereremo senza dubbi per far emergere il quadro delle effettive realizzazioni di questi anni, che hanno certamente avuto una loro utilita' transfrontaliera, con l'obiettivo di aiutare la definizione positiva delle questioni oggi aperte. Il fatto di essere all'inizio del negoziato e' positivo, e ci da' i tempi giusti. Ora il prossimo obiettivo e' l'audizione parlamentare e il confronto con il Governo italiano, per le quali ci siamo gia' attivati''.

 

 

Roma, 28 giugno 2012

 

 


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