8 Giugno 2013: se siete appassionati di divulgazione scientifica segnatevi questa data. In questo giorno infatti, in tutta Italia, si svolgerà l’evento “Italia unita contro la disinformazione scientifica”. Recenti episodi pongono la necessità di instaurare un dialogo aperto tra ricercatori, università, studenti e cittadini comuni: sempre più spesso viene dato risalto all’emotività trasmesso attraverso i mezzi di informazione, sempre meno spazio viene dato alla correttezza scientifica. Se è vero che l’aspetto umano ed etico di ogni questione andrebbe sempre preso in considerazione, è fondamentale che non si faccia a meno dal secondo aspetto. L’obbiettivo di questo evento è, dunque, aprire un dialogo su temi molto importanti che hanno e avranno ripercussioni sul futuro del Paese per quanto riguarda salute, alimentazione, ambiente, e dove l’aspetto scientifico sia protagonista e non una voce tra le tante.
Ho intervistato Federico Baglioni, neolaureato magistrale in Biotecnologie Molecolari e Bioinformatica presso UNIMI, uno dei promotori dell’iniziativa. Tiene un blog personale e una rubrica presso ANBI-prometeus (“spigolature”), ha scritto numerosi articoli su Le Scienze, LINKIESTA e altri siti di divulgazione scientifica (OggiScienza, MolecularLab, Intersezioni). E’ stato finalista regionale dell’edizione 2013 di FameLab Genova ed è tra i primi promotori firmatari del gruppo Dibattito Scienza. Da poco è aderente e collaboratore del gruppo Pro-Test Italia.
“Com’è nato questo progetto?”
Penso che tutto sia nato nel momento in cui io e Giulia Corsini, vicepresidentessa di Pro-Test Italia, abbiamo iniziato a collaborare. Entrambi, fino ad allora, avevamo svolto numerose attività di divulgazione scientifica, principalmente dei nostri ambiti di studi e quando ci fu l’occupazione da parte degli animalisti del famoso stabulario di farmacologia a Milano ci eravamo appena conosciuti. Fu proprio in quell’occasione, però, che Giulia, studiando a Bologna, commissionò a me, fresco di laurea, e Andrea Tosini l’organizzazione e la responsabilità della contro-manifestazione che si è tenne il giorno dopo a Milano. L’incredibile esposizione mediatica che ottenne quell’evento, con tanto di interviste e citazione su Nature, era il momento ideale per creare qualcosa di più. In questo Giulia ebbe davvero un tempismo perfetto creando un gruppo su Facebook per organizzare una “Giornata nazionale contro la disinformazione scientifica”. Da lì in poi io e Giulia abbiamo tenuto un po’ le redini dell’organizzazione nazionale coordinando i tantissimi studenti, ricercatori, ma non solo, che si sono aggiunti all’organizzazione e che tutti insieme si sono spesi per trovare contatti con le università e altre associazioni interessate a ricerca e divulgazione. In questo modo siamo riusciti a creare nei nuclei, sempre work in progress, nelle principali città italiane, che saranno dunque luogo dell’evento.
Come si articolerà la “Giornata”?
L’evento, programmato per il pomeriggio dell’8 giugno, è titolato “Italia unita per la corretta informazione scientifica”: dunque l’idea è quella di fare dei convegni nelle principali città d’Italia, affrontando i temi scientifici che, più di altri, sono stati raccontati e diffusi in modo poco rigoroso e spesso per nulla scientifico, come gli OGM e la sperimentazione animale. Essendo il progetto partito da pochissimo tempo e realizzato per totale volontariato, la lista delle città è in costante aggiornamento. Attualmente le città dove si terrà il convegno saranno: Milano, Torino, Pavia, Genova, Bologna, Padova, Trento, Trieste, Pisa, Roma e Napoli, mentre ancora non siamo certi per quanto riguarda Ferrara, Bari, Aquila e Catania.
Vi sarà probabilmente un discorso iniziale, streaming o registrato, comune per tutte le città. Dopodiché ogni città avrà una certa autonomia nel gestire gli argomenti, in base anche all’attitudine dell’università/città coinvolta. Non tutti i convegni avranno la stessa durata e lo stesso numero di relatori. Ad esempio Trento è l’unica città che si stava già organizzando prima di questo progetto e, di conseguenza, il convegno in questione sarà partirà dal mattino, invece di rimanere solo al pomeriggio. Ad ogni modo tutte le città si stanno impegnando per rendere i convegni non una mera lezione per studenti universitari, ma un’occasione di dialogo con la gente comune per affrontare temi scientifici basandosi su fatti e realtà, piuttosto che su miti e pregiudizi.
Quali istituzioni hanno aderito all’iniziativa?
Finora, oltre a Pro-Test Italia, principale organizzatore dell’evento, ci hanno dato appoggio il CICAP, FUTURAGRA, diversi siti di divulgazione scientifica come Scientificast e MolecularLab, FEDERFAUNA, l’associazione dei talidomidici italiani, l’istituto Mario Negri e numerose associazioni studentesche di tutte Italia (CNSB, UDU ecc). Contiamo a breve di avere appoggio ufficiale anche da altre istituzioni, università comprese.
Ci saranno nomi autorevoli fra i relatori?
All’evento parteciperanno in veste di relatori o moderatori tantissimi professori e ricercatori autorevoli nel campo della ricerca e della sua comunicazione come Roberto Defez, Massenzio Fornasier e Roberto Tuberosa, ma non mancheranno divulgatori di fama come Salvo Di Grazia, Daniela Ovadia e Silvia Bencivelli, oltre alla probabile partecipazione di Piero Angela.
Chi volesse dare un contributo, cosa può fare?
Essendo in piena fase organizzativa, qualsiasi aiuto è davvero bene accetto. Non abbiamo fondi e in alcune città, specie al sud, abbiamo difficoltà a creare un solido nucleo di organizzazione. Sul sito vi sono anche il manifesto dell’evento e i contatti dei responsabili locali, oltre ai responsabili nazionali (io e Giulia Corsini), sempre contattabili. La forza di questo evento è proprio la passione e la voglia di riscatto della scienza che si risolleva con le proprie mani, grazie all’aiuto di tutti: dal professore importante che viene gratuitamente a parlare, allo studente che, rinunciando al proprio tempo libero tra un esame e l’altro, produce o distribuisce volantini; dal giovane informatico che aiuta a progettare il sito e lo streaming al dottorando super-impegnato che non ha tempo, ma riesce a fornire il contatto giusto per avviare una nuova città in poco tempo.
Per chi invece volesse solo venire a sentire, dove reperire informazioni su orari e luoghi?
Gran parte delle città di stanno ancora organizzando per la conferma delle sale e sul sito verranno aggiornate, di volta in volta, tutte le notizie riguardante luoghi, orari e programma della giornata nelle singole città, con i relativi argomenti e relatori.
In che modo state promuovendo l’iniziativa?
Fino ad ora ci siamo occupati di reclutare persone volenterose disposte a dare una mano in ogni modo. A breve, inizieremo una massiccia sponsorizzazione dell’evento che, oltre a basarsi sul passaparola tramite social network, dove di fatto il progetto è partito, verrà promosso tramite volantini ed eventuali banchetti. I costi saranno sostenuti prevalentemente dagli organizzatori stessi, dalle donazioni spontanee e dal ricavato delle vendite di gadgets, come magliette, spille e cappellini, che serviranno a sponsorizzare ulteriormente l’evento sia l’8 giugno, sia anche dopo il termine della giornata, grazie a un logo decisamente accattivante. Per far sì che questo grande, forse utopico, progetto di divulgazione scientifica a costo zero o quasi, possa con successo ripetersi con regolarità nel corso dei prossimi anni.
Che dire… in bocca al lupo!
P.S. Il sito ufficiale dell’evento www.italiaxlascienza.it è ancora in costruzione, mi dicono gli organizzatori che sarà pubblicato a breve.