Popolari faceva schifo, e ok. Ma Italia? Che senso ha chiamare il proprio partito Italia? Si penserebbe ad uno scherzo, di cattivo gusto, certo, ma pur sempre ad uno scherzo. E invece la Dire, che per prima ha dato la notizia, insiste (per carità, è comprensibile) registrando inoltre i giudizi di sondaggisti e politologi (alcuni entusiasti, altri meno). Non mi starei ora a soffermare troppo sulla ovvietà della questione e cioè che Italia siamo tutti, non un partito (sia esso di destra o di sinistra, il che presuppone un sopruso a priori), che a Italia mancherebbe la Forza di un tempo o che, alla fine della fiera, è pure una scelta di pessimo marketing. Piuttosto, rifletterei su un paio di spunti.
1) Si dice da almeno tre lustri che il Cav. sia un grande comunicatore. Ecco, è ora di smontarla questa tesi per lampanti ragioni (e non è che posso stare ad elencare tutte le gaffe o le frasi dette e poi smentite). E francamente di grandi comunicatori ne vedo pochi in Italia (il Paese, si intende).
2) Non mi pare nemmeno che Berlusconi sia un impeccabile selezionatore. Salvo qualche eccezione, lo dimostrano molte delle persone che siedono in Parlamento tra le sue fila (ammesso e non concesso che le selezioni avvengano secondo criteri meritocratici). Per non parlare dei suoi spin doctor. Italia? Non c’era niente di meglio da inventarsi? E la Lega come l’ha presa, o come la prenderà?
Sono domande legittime. Perché se è vero che Popolo della libertà non era granché come nome, le idee successive risultano persino peggio. Popolari faceva schifo, è vero, ma poteva avere un senso. Forse.
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