Magazine Africa

Italia/ XXI Rapporto della Fondazione ISMU

Creato il 05 dicembre 2015 da Marianna06

Giornalisti


Nel biennio 2013-2014 i nuovi cittadini sono stati 231 mila, mentre i profughi arrivati via mare sono stati 213 mila. "Il fenomeno migratorio ha due facce nel nostro Paese, ma si tende a guardare solo quella più eclatante, che desta più allarme sociale. Se poniamo attenzione ai nuovi cittadini, scopriamo anche che uno su quattro ha meno di 15 anni", sottolinea Giancarlo Blangiardo, demografo che ha presentato a Milano il XXI Rapporto sulle migrazioni della Fondazione Ismu.

Nel 2014, in particolare, si è registrata un'impennata degli arrivi di profughi: 170 mila.
Ma già quest'anno lo scenario è cambiato: fino al 20 novembre 2015 sono stati 143 mila. Se da un lato cresce il numero di richiedenti asilo, dall’altro continuano a diminuire i flussi per lavoro (-84% dal 2010).
Il fenomeno dell’irregolarità, pur registrando una leggera ripresa, rimane comunque a un livello fisiologico (l’incidenza è inferiore al 7%): al 1° gennaio 2015 Ismu stima che non abbiano un valido titolo di soggiorno 404 mila stranieri (contro i 350 mila alla stessa data dell’anno precedente).
Sul fronte lavorativo si registra un aumento dell’occupazione straniera: infatti dopo un lieve calo nel I trimestre 2015, il numero di occupati stranieri è tornato a crescere nel II trimestre, portando a un saldo positivo di 50 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2014. Gli stranieri hanno superato la soglia del 10% del totale degli occupati.
"Occorre non diffondere notizie false che accrescono timori e pregiudizio – aggiunge Vincenzo Cesareo, presidente della Fondazione Ismu – Occorre garantire sicurezza nei Paesi Europei e ai loro confini. Ma non erigendo muri, bensì aprendo porte e costruendo ponti".

Complessivamente in Italia vivono 5,8 milioni di immigrati (al 1 gennaio 2015), secondo quanto stima l'Ismu, con un incremento del 2,7% rispetto all'anno precedente.
E mentre sono in drastico calo gli ingressi per motivi di lavoro (l'Italia, causa crisi economica, non è più meta ambita per i migranti, salvo che per i profughi che comunque la considerano paese di transito), crescono i ricongiungimenti familiari, tanto che ora i nuclei composti da tre o quattro persone sono 674 mila contro i 540 mila single.

  

                         Tratto dal Web[www.difesapopolo]

                         a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog