L’Italian Climate Network ha diffuso il seguente comunicato che diffondiamo per la sua importanza. [Seguite l’Italian Climate Network su Facebook!]
Nel 2014 anche in Italia record delle temperature. La velocità del riscaldamento globale nella nostra penisola è maggiore che in altre aree del Pianeta.
Italian Climate Network analizza i dati e chiede di fermare l’aumento dei gas climalteranti in atmosfera. Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici al Politecnico di Milano, autore del libro “A qualcuno piace caldo” e uno dei fondatori di Italian Climate Network (ICN) analizza i dati diffusi in questi giorni: “Questi nuovi record segnano l’ennesima smentita delle tesi negazioniste che negli ultimi anni hanno ripetuto che il riscaldamento globale si era fermato. Avevamo detto che non era così e ora c’è la conferma ufficiale. Archiviamo dunque il negazionismo climatico come abbiamo fatto per quello sui danni del fumo delle sigarette e impegniamoci seriamente e con decisione per ridurre drasticamente le emissioni dei gas climalteranti.
Secondo i centri di ricerca che ogni anno analizzano i dati delle temperature globali, il 2014 è stato l’anno più caldo da quando esistono misurazioni delle temperature dell’atmosfera che permettono di ricostruire la medie globale, circa 150 anni. I 10 anni più caldi di sempre, con l’eccezione del 1998 sono tutti stati registrati dopo il 2000.
Anche in Italia il 2014 è stato un anno record e i dati confermano come la nostra penisola si stia scaldando più velocemente della media globale e di altre terre emerse del pianeta”.
L’aumento delle temperature in Italia nel 2014 è stato di +1.45°C rispetto al trentennio 1971-2000; rispetto a questo stesso periodo il riscaldamento medio globale nel 2014 è stato di circa 0,46°C. È normale che in un territorio più piccolo la variabilità sia più elevata e quindi ci siano massimi di temperatura più elevati, ma la tendenza del riscaldamento globale per l’Italia è una volta e mezzo quella delle media delle terre emerse e il doppio di quella di tutto il pianeta, mari compresi.
Non c’è dubbio che la causa del riscaldamento globale siano le emissioni dei gas climalteranti delle attività umane. Spiega Caserini: “Ormai su questo la comunità scientifica ha raggiunto un consenso vastissimo. Siamo ampiamente fuori dalla variabilità naturale del clima; il clima cambia velocemente e le attività umane, in particolare la combustione dei combustibili fossili, ne sono la causa principale negli ultimi decenni, come riportato dall’ultimo rapporto IPCC.”
Ma una buona notizia c’e’: se la situazione del clima e’ sempre piu’ preoccupante, secondo Caserini: “ Numerosi studi dimostrano che è possibile ridurre le emissioni senza danneggiare il sistema economico, in diversi casi addirittura con molti guadagni. Le azioni da mettere in campo sono molteplici e la principale è riuscire a lasciare sottoterra tre quarti dei combustibili fossili conosciuti”.
Conclude Caserini: “Le politiche sul clima devono diventare uno dei pilastri di un nuovo modello di sviluppo del nostro Paese. Da subito perche’ il riscaldamento globale continua a crescere mentre siamo impegnati a rispettare il patto di stabilità e a riscrivere la legge elettorale”.