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Italian Titanic

Creato il 15 gennaio 2012 da Rightrugby
Italian Titanic Spiace doversi adeguare alla moda trash dei titoloni allusivi alla Tuttosport, ma le performance delle italiane nelle coppe meritano tale volgarità. Nel panorama negativo si  distigue per gravità quella degli Aironi sabato a Monza.
Una scoppola di dimensioni tali che sarebbe giudicata grave anche se rimediata da una spagnola in Euro Challenge.
I rombi di tuono minacciosi in distanza erano forti: si sapeva che al Brianteo sarebbe sceso uno squadrone avversario poco compiacente, difatti la vittoria dell'Ulster sui Tigers di sabato riapriva a Clermont una autostrada verso i quarti di finale; prerequisito per i francesi, chiudere con 5 punti in saccoccia la scampagnata in Brianza. A maggior ragione, si poteva predisporre un atteggiamento un po' meno dimesso nonostante lo schieramento di (quasi) tutti quelli che contano tra gli Aironi. La casa si difende sempre, a prescindere.
Tant'è, è finita 0-82, dodici mete, undici delle quali trasformate, a zero: dice qualcosa sulla fredda determinazione degli alverni a non fare prigionieri. Triplete per le ali Sitiveni Sivivatu e Julien Malzieu,  doppiette dell'estremo Lee Byrne (otto mete dal triangolo allargato: lezioni di guida) e per il terza linea Lapandry; in meta anche Brock James e il nr.8 Vermeulen. Bonus raggiunto al 25' (26-0: un punto al minuto, pur avendo iniziato a marcare solo dieci minuti prima), primo tempo chiuso 45-0 con sette mete. Nel secondo nessun calo di tensione: altre cinque mete, altri 37 punti. E' un totale di venti mete rimediate tra andata a Clermont lo scorso 18 novembre e questo ritorno, 136 punti contro 3 (tre) in tutto marcati dagli Aironi.
Che dire, forse i nostri contavano  sul piedino sollevato dall'acceleratore avversario, una volta raggiunto l'obiettivo bonus? Sorry ma c'è chi, pur molto Pro, a giocare a rugby ancora si diverte; di più, si porta dentro quel "fardello" culturale che lo spinge a "educare" giocatori  e tifosi avversari: con chi abbiano a che fare, in che categoria siano capitati; se la devono sudare la qualificazione in Heineken Cup, in certi Paesi ...
Quando arrivano batoste del genere non si può dire nulla a livello individuale, è l'insieme ad aver fallito e la differenza di classe uno-contro-uno non è che una scusa. Si tratta di un colpo d'incontro ferale a giocatori e staff Aironi proprio quando parevano risollevati dalla doppia vittoria con Treviso e Connacht; un brutto schiaffo ai quasi 5.000 paganti del Brianteo, chissà quanti spettatori persi, quanti cambi di canale da Sky e nei pub. Questi so' danni seri, non stiamo più ... giocando.
Si legge che qualche italiano "si sarebbe salvato", offrendo una prestazione degna e rassicurante in chiave Azzurra: è Canale, titolarizzato dal Clermont dopo un sacco di tempo. Siamo felici per il Gonzo, ma la considerazione mostra una mentalità calciottarda, dove gli opinionisti fan le squadre giocando con le figurine: il rugby è uno sport di squadra, per quanto in forma non è un bel viatico mentale toccar con mano che si andrà a giocare coi perdenti contro i compagni vincenti.
A proposito di chiave Azzurra, ha un bel minimizzare Jacques Brunel, in tribuna a Monza, che il Sei Nazioni è altra cosa. I protagonisti non lo sono e lui così attento al "fattore umano" lo sa bene. Probabile che il ct avesse le  vibrisse in subbuglio: questo è un danno importante alla mentalità, autostima e sicurezze di un bel terzo dei suoi probabili nazionali, a venti giorni dalla sfida parigina.
C'eran "solo" sei francesi tra i titolari Jaunards, dodici contando anche la panca, ma dato che gli Alverni coi tolosani sono il blocco dei nuovi Bleus di Philippe Saint'Andrè, forse c'era anche proprio un filo di avviso ai naviganti italiani: "vi aspettiamo a Parigi per il resto".
Vedremo presto se "il danno" avrà qualche conseguenza nelle convocazioni, nonostante le dichiarazioni che poco si può cambiare rispetto al Mondiale (il regolamento Irb dice che fino a dieci cambi nell'anno post-mondiale, no problem: avercele, dieci alternative in Italia ...).
Il panorama del weekend italiano non è allegro e non solo dal punto di vista macro-economico. Abbiamo raccontato dei problemi di approccio alla gara che hanno afflitto Treviso in trasferta ed era ovviamente irrazionale attenersi qualche buona notizia dalle Eccellenti tutte impegnate contro club inglesi in Euro Challenge.
Dove i Crociati han rimediato un 57-10 a Worcester, nove mete subite (doppietta dell'estremo Errie Claassens) e una guadagnata dal pack parmigiano. Analogamente si comporta Prato in casa: perde 10-50 coi Chiefs di Exeter, rimediando sette mete contro una, marcata dal 20enne terza linea Nicola Belardo. Sa limitare parzialmente il passivo Rovigo, che coi Wasps in casa difende l'onore pur concedendo il bonus offensivo: perde 11-32, quattro mete a una (di Samuele Pace quella rodigina). Rimane il Petrarca per una improbabile riscossa odierna, essendo alle prese con la sua bestia nera storica Falcons a Newcastle. 

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