E' notizia di questi giorni di una donna italiana rapita nel Sahara mentre con 2 guide locali se ne andava a zonzo.
Andra' a finire come al solito col riscatto pagato dal governo italiano per la liberazione in attesa del prossimo rapimento e del prossimo riscatto.
Francamente sarei anche un po' stufo di questa storia,esiste una lista di paesi a rischio della Farnesina,una lista della nostra unita' di crisi che specifica quali sono i paesi da cui stare alla larga per varie ragioni.
Bene da quei paesi si deve stare alla larga,e' gia' successo in Irak che giornalisti,reporter,operatori di ONG venissero rapiti e poi noi a pagare.
Sarebbe ora che uno decide per diletto o per motivi professionali di recarsi in certi paesi depositasse prima una cifra da utilizzare in caso di eventi simili.
Paga lui non noi.
Visto che e' una sua scelta recarsi in certi paesi almeno paghi lui o lei le conseguenze del suo gesto senza gravare su poi poveri contribuenti.
Gli editori dei giornali hanno un fondo da utilizzare in caso di querele a seguito di articoli dei propri giornalisti sarebbe il caso che anche le ONG facessero la stessa cosa,capisco fare del bene ma se il rischio e' troppo elevato allora e' doveroso cautelarsi.
Provo lo stesso giramento di coglioni di quando leggo di quei pirla che vanno a sciare fuori pista,si perdono o si fanno male o si beccano una valanga e poi tocca muovere elicotteri che tutti paghiamo per andarli a prendere.
Fai il figo?
Paghi.