Magazine Politica

Italiani bbrava ggente, stranieri brutti, sporchi e cattivi

Creato il 30 agosto 2015 da Tafanus

Chi avrà il coraggio di raccontare questa storiella a Salvini e alla Santanscié? Nella ottusa normalità del "luogocomunismo" noi italiani siamo "bbrava ggente", e lo straniero stupra, ruba, è irregolare, vuole vivere a sbafo con i soldi dei padani, vuole Sky e la sim-card del telefonino, e la casa popolare gratis.

Salvini-felpa-roma

Roma: folla oceanica accoglie Salvini

Poi, ogni tanto, accadono quelle cose che rovinano il palinsesto... Come quel "guastatore" bengalese, ultimo fra gli ultimi, persino fra i diseredati "homeless" di Roma:  Sobuj Khalifa, 32 anni, è l'eroe che non ha esitato neanche per un attimo a gettarsi nel fiume per salvare la vita a una israeliana di 55 anni che aveva tentato il suicidio. A lui, irregolare, i poliziotti del commissariato Celio e della Questura hanno ottenuto che fosse concesso un permesso premio di soggiorno di un anno per motivi umanitari. Ecco cosa vale la vita di una persona, se a restituirgliela è un barbone. Un anno di permesso di soggiorno. Poi, si torna alla routine del perenne gioco a "guardie e ladri".
Dopo il permesso di un anno (quando tornerà ad essere un "clandestino")  per lui tutto ritornerà nella norma. Sobuj non ha niente: vive da sbandato sugli argini del Tevere, quando può si arrangia facendo il parcheggiatore abusivo a Trastevere, insieme ad altri desperados tunisini e marocchini che con lui dividono la fogna. Non ha una casa, non ha un vero letto, solo un cuore grande.
E veniamo a ieri, all'altro episodio di "turbativa del luogocomunismo"... in provincia di Napoli Anatolij Korov, un 38enne di origini ucraine, va a fare la spesa nel locale supermercato con la figlioletta di meno di due anni. Esce col carrello della spesa, e con la figlioletta nel carrello. Nota due criminali giunti a bordo di una moto, che stanno tentando di rapinare la cassiera. Non esita un momento. Lascia carrello e figlia fuori, si precipita dentro, e si avventa su uno dei due criminali cercando di fermarlo. L'altro gli scarica addosso a bruciapelo la sua pistola. Anatolij muore sul colpo. Lascia la moglie e tre figli piccoli.
Anatolij - leggo sulle pagine locali di Repubblica - era residente a Castello di Cisterna da diversi anni, con regolare permesso di soggiorno. Era molto conosciuto in paese così come tra i clienti del supermercato, che ricordano il 38enne come "un gran lavoratore". L'uomo, senza un lavoro fisso, si prestava ad ogni tipo di mansione per poter mantenere la famiglia. E' ricordato soprattutto per la sua disponibilità incondizionata verso quelli che ormai erano diventati i suoi compaesani.
Piccole storie, presto rimosse e dimenticate dalla nostra memoria. Storie scomode, storie che fanno a pezzi gli alibi al nostro latente o conclamato razzismo. Forse un giorno il Ministero dovrebbe pubblicare in dettaglio una statistica nota a tutti, che accuratamente nascondiamo sotto il tappeto: il tasso di criminalità fra i migranti regolarizzati è più basso di quello degli "italiani bbrava ggente". Salvini e la Santanscié non possono certo ignorarlo, vero?
Tafanus


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog