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Italiani in Giappone

Creato il 07 agosto 2013 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Studiare in Giappone?

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Il Giappone, da ormai diversi decenni affascina grandi e piccoli italiani. Che sia per la sua antichissima e nobile storia, per la sua futuristica tecnologia, per i suoi manga e animeo magari per l’insieme di questi elementi, le terre nipponiche sono meta molto ambita per migliaia di nostri connazionali.

Ma come si corona questo sogno?

Sperare la barriera linguistica può sembrare un’impresa erculea (dato che anche l’alfabeto è completamente differente dai nostri caratteri romani), ma c’é chi ce la sta mettendo tutta per realizzare il suo desiderio. Yuriko Tiger (nome d’arte), nota cosplayer ventenne e vera amante di manga, anime, musica giapponese e moda di Harajukuci racconterà alcuni dettagli della sua esperienza, direttamente dall’estremo oriente. In questi giorni, infatti, si trova a Tokyo, per proseguire i suoi studi linguistici.

La Shibuya Gaigo Gakuin è una scuola per stranieri, situata a Tokyo. In questi istituti, le classi possono essere miste, composte da persone di diverse nazionalità e l’unica lingua parlata durante le lezioni è il giapponese, In questo modo l’apprendimento dell’idioma nazionale è molto più diretto. Ciò è essenziale, perché quando si esce dalla scuola l’unica lingua con cui si può comunicare sul posto è appunto il giapponese, data la difficoltà di apprendimento delle altre lingue da parte dei locali.

- Se c’è la passione tutto è più semplice, rimangono comunque difficili i kanji, chi non ha una buona memoria li dimenticherà presto. Non si può certo paragonare alla facilità per un italiano di studiare lo spagnolo! - spiega Yuriko, che da molti anni sognava Tokyo.

È importante però , prima di prendere il primo volo per Tokyo disponibile, prepararsi in maniera adeguata. Seguire un corso di almeno qualche mese in Italia sarà certamente utile per le prime interazioni, almeno per conoscere le frasi più comuni e un dizionario, da portare sempre, per le situazioni più disparate.

- Portatevi della pasta italiana, sugo o pesto, così rimarrà spazio nella valigia per il ritorno in Italia,- suggerisce Yuriko -La mania dello shopping è compulsiva!-

Eh sì, perché sarà impossibile tornare in Italia senza aver comprato qualcosa in Giappone. Qualunque siano le vostre passioni, ci sarà sempre quel qualcosa che desidererete acquistare. Occhio ai fondi dunque!

Altri fattori da non sottovalutare sono le grandi differenze tra noi. Solitamente estroversi noi, mediamente timidi e distaccati loro (soprattutto i ragazzi). Questa è soltanto una delle innumerevoli diversità caratteriali tra la nostra e la loro società: per Yuriko, infatti, – Il popolo Giapponese è completamente l’opposto del nostro! -

Rimanere concentrati sugli studi può risultare difficile. Essere circondati da quel misto di tecnologia moderna e storia antica è una forte distrazione. Per non parlare dello shopping, tra enormi centri commerciali esclusivamente incentrati sulla vendita di abbigliamento e le centinaia di stradine stracolme di negozi di manga e relativa oggettistica. Non stupitevi dunque se al ritorno dal Giappone vi sentirete tristi e anche un po’ infastiditi da certi aspetti dell’Italia.

Watashi wa itariajin desu. – Io sono italiano.


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