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Italiani sempre più veg, oltre 200 i ristoranti da Nord a Sud. Lazio e Lombardia le più fornite

Creato il 27 novembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Lo dimostrano i dati Eurispes secondo cui ogni settimana in Italia ben 6.000 persone diventano vegane. Una tendenza in crescita che trova una risposta anche nell’offerta dei locali. L’elenco dei ristoranti vegetariani e vegani d’Italia ormai conta quasi 200 indirizzi. Lazio e Lombardia le più fornite. Ma se la cavano bene anche Piemonte, Emilia Romagna e Toscana.

(222veggievegan.com)

(222veggievegan.com)

Italiani sempre più veg, oltre 200 i ristoranti da Nord a Sud. Lazio e Lombardia le più fornite. La lista completa si trova nella Vegagenda, il libro – agenda dei vegetariani e vegani che propone tanti consigli per capire e cambiare le nostre abitudini a favore di un’alimentazione più verde. Di mese in mese, l’agenda fornirà strumenti ed esperienze pratiche per coltivare e raccogliere il nostro cibo; per migliorare l’alimentazione, la salute e il benessere personali; per adottare uno stile di vita creativo e a basso impatto ecologico, il tutto corredato da squisite ricette. Non mancheranno le ricette di Isa Chandra Moskowitz, la chef vegana americana e autrice del libro Fai come Isa. Novità dell’edizione 2016 è l’inserto moda. Il Guardaroba Veg, a cura della blogger di Fashion&Veg Stefania Sergi, suggerisce boutique, atelier e sartorie che offrono una scelta vegan ai propri clienti.

Sempre più italiani dicono addio alla carne. Secondo il Rapporto Eurispes 2015, infatti, gli italiani che hanno scelto di escludere le proteine animali dalla propria alimentazione nel 2014 sono il 7,1% della popolazione (circa l’1% in più rispetto all’anno precedente): 4,2 milioni di persone nel 2014, mentre nel 2013 erano stimati a 3 milioni e 720mila, con una crescita complessiva del +15%. In particolare, secondo una recente indagine commissionata a GfK Eurisko da TreValli, dal 2006 a oggi sono 2mln gli italiani che hanno preso le distanze dalla carne, con il 18,1% che la consuma meno di una volta a settimana, mentre aumentano quelli che si ispirano a modelli vegetariani e vegani . Questi ultimi, in particolare, raccolgono consensi dal 3% degli intervistati, identificando un’Italia vegan-friendly fatta di 1,15 mln di persone tra i 18 e 64 anni. Sono 4 su 5 gli italiani che conoscono alimenti a base di soia, e sfiorano il 40% quelli che li consumano abitualmente o ne hanno fatto uso almeno una volta negli ultimi 6 mesi.

L’acquirente tipo viene dal nord-ovest (36%), abita in grandi città (13%) e occupa posizioni dirigenziali (25%); sono prevalentemente donne (58%), tra i 45 e i 54 anni (28%) e in possesso di una laurea (17%). A finire più spesso nei carrelli della spesa la panna vegetale (15%), le bevande sostitutive del latte (conosciute da oltre la metà del campione e scelte dal 14%) e i piatti pronti a base di soia (12%).

Diverse le motivazioni alla base del cambiamento, da quelle salutistiche appunto, che individuano nelle proteine animali una delle cause di malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali, alle motivazioni ecologico-umanitarie, che considerano l’allevamento come una delle maggiori fonti di inquinamento e consumo idrico, oltre che di impoverimento delle risorse del Pianeta a scapito delle popolazioni più povere, fino alla motivazione etica più forte, che origina dalla considerazione dell’animale svincolata dalla visione utilitaristica, che lo identifica come fonte di cibo. (ADNKRONOS)


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