
Fotodi Marilia Gallus
QuaquaraquàQuaquaraquà, a volte scrittoquacquaraquà, è un termine della linguasiciliana, ormai d'uso comune in quella italiana, in entrambe con ilsignificato di persona particolarmente loquace, ma priva di capacità effettive, per questo ritenutascarsamente affidabile. Si tratta spesso di persona chepromette molto a parole, ma non è in grado di mantenere, coi fatti, quantopromesso. Nel gergo mafioso il termine"quaquaraquà" è anche usato come sinonimo di "delatore".La diffusione del termine in Italiae all'estero è dovuta al suo inserimento nel celeberrimo romanzo Il giornodella civetta del 1960, con il quale lo scrittore siciliano Leonardo Sciasciadenunciava la connivenza tra il potere mafioso e quello politico.(Notizie tratte da Wikipedia)

„.........umanità, bella parolapiena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gliominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimigli uomini; i mezz'uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse aimezz'uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono comei bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi.E ancora più in giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infinei quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, ché laloro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anchese mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.“
