Tratta da uno dei trailer/parodia che lo hanno reso celebre, la storia narra di Giulio Verme, convinto ambientalista che, in un momento di crisi, si convince ad assumere una pillola la cui funzione è permettere di utilizzare il 2% del cervello piuttosto che il 20%.
È interessante come l’italiano medio, in realtà, risulti essere, infine, una media ponderata tra i due sé incarnati dal protagonista: il primo impegnato nella lotta sociale, generoso verso il prossimo e perfettamente rispettoso delle regole; il secondo, invece, sboccato, donnaiolo e “discotecaro”. Il risultato è, per l’appunto, l’italiano medio/furbo/arrampicatore/tendente al compromesso.
In un panorama cinematografico - prettamente nazionale - che stenta a decollare nel genere della commedia, Marcello Macchia tenta un’operazione complessa: da una parte riesce nell’intento di riportare sullo schermo i cosiddetti “caratteri” ed un’ironia non sempre fine a sé stessa; dall’altra fallisce nel biascicare per 90’ ciò che, con fare genuino ed immediato, era riuscito ad urlare in maniera secca nei propri lavori brevi e che, tocca dirlo, risultano geniali e brillanti. Antonio Romagnoli