Italiano. Ragionamenti a margine non narra la lingua italiana in maniera saccente, non pontifica regole e obblighi, ma spiega in maniera chiara e semplice le regole base, i cambiamenti avvenuti negli anni, le sostanziali differenze tra lingua parlata e scritta.
Ho apprezzato particolarmente il capitolo dedicato all’ Italiano Neostandard, dove le più comuni abitudini della lingua parlata vengono analizzate:
In tutte le tradizioni linguistiche, accanto alla norma si nota la tendenza alla formazione di un uso più flessibile, proprio dei registri informali del parlato che interpreta le esigenze comunicative di una fascia media di parlanti e che tende ad accogliere dei tratti e delle innovazioni un tempo oggetto di sanzione negativa. (…)
Per quanto concerne il fronte lessicale possiamo delineare due tendenze di fondo: la semplificazione e l’espressività. Nell’italiano neostandard si accolgono regionalismi, correntemente della varietà settentrionale, anglicismi8 e si tende a usare intensamente la suffissazione, la prefissazione e la lessicalizzazione delle sigle.
Ritengo, inoltre, indispensabile per la crescita della mia cultura personale il capitolo dedicato a L’emotività del verbo:
Quando seguiamo un pensiero e cerchiamo di tradurlo in un messaggio ordinato e coerente, non sempre siamo attenti alle immense possibilità plastiche che ci offre la lingua come sistema di corrispondenze e opposizioni. Volendo sorvolare, intenzionalmente, sulla ricchezza di un lessico attento, vorrei soffermarmi sulla, definiamola così, emotività dei verbi. Il verbo, oltre ad assolvere il compito di conferire dinamicità all’enunciato, in italiano si fa carico di marche di significato estremamente importanti.
Italiano. Ragionamenti a margine
Natale Fioretto
Graphe.it edizioni
Euro 2,99