Francesca Blesio e Guido de Carolis per il Corriere di Bologna
Non l’aveva toccata piano, l’assessore al Turismo Nadia Monti. «Si può essere ottimi imprenditori sportivi e nel settore costruzioni, ma avere grandi limiti nel comprendere le opportunità per la città», aveva sentenziato. A prendersi la pallonata era stato Albano Guaraldi, reo di non aver concesso lo stadio Dall’Ara per la partita di rugby Italia-Australia del 24 novembre: un match (potenzialmente) da 40 mila spettatori, molti dei quali stranieri, quindi turisti. «Avrò grandi limiti nel comprendere le opportunità per la città — ha ribattuto il presidente del Bologna —, ma Nadia Monti ha perso un’occasione per stare zitta. Ha parlato di una situaizone che non conosce».
La Federazione Italiana Rugby aveva scelto lo stadio per il test degli azzurri, ma la società
rossoblu ha rifiutato di concedere l’impianto. Il campo subirebbe troppi danni. Camera di Commercio, Aeroporto e Comune non hanno gradito, ritenendo la scelta un’occasione persa per il turismo.
«Disputare una partita di rugby il 24 novembre — ha spiegato il presidente — significa avere il manto inutilizzabile per due mesi. Abbiamo volentieri dato il campo per il concertone per i terremotati, ma ora occorrono 52 mila euro e due mesi per rimetterlo in sesto perché ha preso un fungo. In estate c’è tempo per recuperare, ma a novembre non possiamo permetterci due mesi di inagibilità». Sono mancati anche passaggi chiave. Chi voleva organizzare il match non ha usato buone maniere. Prima di annunciare l’amichevole avrebbe dovuto chiedere al club la disponibilità. «Se fossero venuti prima avremmo potuto trovare una soluzione. II campo lo diamo, ma dobbiamo guardare il calendario. Quello della prossima stagione non è ancora uscito. Come facciamo a decidere ora? Chi vuole utilizzare il campo non può poi prescindere dalle nostre esigenze. E noi che lo gestiamo sappiamo ciò serve per curarlo. A Firenze non fanno problemi? Il nostro campo è diverso e più delicato. Se vogliono parlare con noi di un’altra data, siamo qui. Ma a novembre no, non si può. Già aprile-maggio sarebbe diverso».
La convenzione dà ragione al club. Il Dall’Ara è la casa del Bologna e dello sport, il club rossoblu non ne è geloso. Chi vuole utilizzarlo deve però tenere presente che il Bologna è affittuario pagante e gestore e come tale va consultato.