Nel mio piccolo contributo di volontariato ho a che fare essenzialmente con ragazzini di 11-12 anni, spesso tunisini e marocchini. Sono nati da noi e ci tengono a dire che sono musulmani.
Per me è indifferente ma quando vedo che scherzano sulle religioni gli faccio notare che è dovuto un rispetto reciproco. Però non vi trovo differenza alcuna con i nostri (sono svogliati tutti e in base alle carenze famigliari sono più o meno responsabili).
Amano lo sport della Pallamano (mi sa che pure l’allenatore è tunisino e il fatto che quasi tutti lo scelgono crea in loro un senso di comunità).
Mi dispiacerebbe se il sottoscritto “prof”, così mi ha chiamato il mio allievo a 50 metri di distanza durante le festività, non appartenesse al loro mondo come io mi sento del loro, per le poche ore con cui cerco di risolvere i compiti (perchè poi i problemi di matematica sono un puro pretesto per relazionare).
Ieri ho letto l’ampio editoriale di Panebianco sul Corriere della Sera. Di solito è un giornalista che apprezzo, ma stavolta non riuscivo a dargli ragione: far venire gli extra-comunitari , scegliendo pure il paese per mero calcolo di profitto o convenienza.
Credo che se si integrano, date le nostre carenze giovanili demografiche, potrebbero aiutare il paese, certo se invece ci vengono e covano dentro idee di rivolta , le teste calde poi ne combinano di reati!
Però dobbiamo metterci anche nei loro panni: lingua diversa, abitudini, mancanza di molte necessita basilari , si può essere disponibili come vorremmo?
Poi addirittura sento dire che verrebbero a partorire in Italia, ma la sanità nostra mi sembra che vada a tagliare tutto, le badanti cominciano ad essere italiche, gli infermieri sono gli studi ormai preferiti ( senza che a nessuno freghi se poi si è portati a far questo delicatissimo lavoro non lavoro).
Pensiamo di essere la mecca? Credo che siamo di transito per i più, poi magari visti i tempi di attesa, i peggio cominciano a trovare alleati nostrani e comincia l’integrazione a danno!!
Ma chi sta studiando nelle nostre scuole, parla italiano, studia la storia italiana (vorrei vedere quanti adolescenti nostri studierebbero la nascita del Marocco) a me farebbe un immenso piacere sentirmi dire …tifo Italia.