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Iva a San Paolo in Brasile non si evade perchè....

Creato il 11 settembre 2011 da Lamiaeconomia
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Iva a San Paolo in Brasile non si evade perchè....
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Iva a San Paolo in Brasile non si evade perchè....Iva a San Paolo in Brasile non si evade perchè....
A San Paolo si fa così

 L’Iva è però la tassa più evasa in quanto si crea una naturale collusione tra il venditore e il compratore ai danni del fisco:
tu venditore mi fai lo sconto sul prezzo, e io compratore non ti chiedo lo scontrino-fattura. Ma oggi esistono tecnologie di facile adozione per limitare l’evasione dell’Iva e sono fondate sulla compartecipazione e sulla cooperazione piuttosto che sulla punizione.

Le adotta per esempio lo stato di San Paolo in Brasile. Il programma Nota Fiscal Paulista prevede che il cittadino registrato al programma, comunicando il proprio codice fiscale all’atto dell’acquisto di beni, riceva il 30 per cento dell’Icms dovuto dall’esercente. (2) La somma accreditata può essere usata dal cittadino in compensazione delle proprie imposte o bonificata direttamente sul suo conto corrente.

Gli esercenti hanno l’obbligo di aderire al programma, che è invece una semplice facoltà per i cittadini. Il tutto è gestito via web, ma non è necessario che l’esercente sia sempre on-line, può trasmettere i dati periodicamente. Il software è fornito gratuitamente dalla Secretaria da Fazenda.

Il consumatore non ha nessun obbligo di conservazione dei documenti fiscali emessi nei suoi confronti, che saranno inviati dall’esercente e accessibili on-line in ogni momento. Lo scontrino cartaceo è utile al consumatore solo per successiva verifica, oppure nel caso di omissione di invio online da parte dell’esercente, per denunciarlo. Per accumulare il credito, il consumatore deve semplicemente comunicare il suo codice fiscale al momento dell’acquisto, è necessario registrarsi (tutto online, in pochi minuti) solo per consultare il credito accumulato e utilizzarlo. Anche i consumatori residenti in altri stati del Brasile possono aderire al programma e accumulare crediti.

Il programma prevede un ulteriore incentivo che si affianca alla restituzione di parte dell’Iva incassata: la distribuzione di premi sorteggiati mensilmente tra i partecipanti; finora ne sono stati distribuiti per 489.500.000 reais. L’effetto combinato degli incentivi previsti dal programma ha portato a un incremento del gettito nei primi tre anni di applicazione pari al 23,3 per cento, con punte di quasi il 40 per cento nei settori più a rischio, come sport, tempo libero e ristoranti, secondo i dati della Secretaria da Fazenda. È un incremento notevole se consideriamo che anche il Brasile ha sofferto, seppur meno di altri paesi, per la crisi economica esplosa nel 2008. Secondo le stime del fisco paulista, al netto dei rimborsi, dei premi e delle spese di pubblicità del programma, il beneficio per le casse pubbliche a fine 2010 era di circa 800 milioni di reais annui, circa 350 milioni di euro al tasso attuale. Lo stato di San Paolo è grande quasi come l’Italia (248mila kmq), con una popolazione di 41 milioni di abitanti, e 11 milioni di consumatori registrati al programma sono davvero un numero imponente. Il Pil dello stato di San Paolo è circa di 350 miliardi di euro, quindi il gettito aggiuntivo è lo 0,1 per cento del Pil: come se in Italia, che ha un Pil di circa 1.500 miliardi di euro, un sistema analogo potesse raccogliere un gettito aggiuntivo netto di premi e rimborsi di 1,5 miliardi di euro.


  Dott Fabio Troglia 
[email protected]
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