Per favorire la lettura degli italiani la Legge di Stabilità 2015 ha ridotto l'IVA sugli ebook dal 22% al 4%. Ora l'Italia è a rischio procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.
La legge di Stabilità 2015, recentemente approvata al Senato e alla Camera in via definitiva, ha introdotto numerose novità fiscali sia per le imprese che per i cittadini. Dal 1 gennaio 2015 l’IVA sugli ebook passa dal 22% al 4% e viene così equiparata all’IVA in vigore per i libri in formato cartaceo. Tale agevolazione è applicabile solo ai libri digitali dotati di codice ISBN mentre per quelli sprovvisti rimane il regime IVA al 22%. Recentemente l’agenzia ISBN ha previsto un differente codice ISBN (vedi articolo) per chi si autopubblica che potrà acquistare così anche un singolo codice.
Da questa lodevole iniziativa, però, potrebbe derivare una procedura di infrazione per l’Italia da parte delle istituzioni europee.
I 28 stati membri dell’Unione Europea applicano diverse aliquote fiscali che variano tra il 15 e il 27%. Prima fra tutti a ridurre il carico fiscale sugli eBook è stata la Francia diminuendo l’aliquota sui libri elettronici portandola al 7% dal 1° gennaio 2012 e al 5,5% dal 1° gennaio 2013. A seguire, anche il Lussemburgo ha previsto che i libri in formato digitale venissero assoggettati a un’aliquota ridotta pari al 3% a partire dal 1° gennaio 2012.
Per tutta risposta, la Commissione Europea ha proposto nel 2013 un ricorso alla corte di Giustizia Europea sia contro la Francia (causa C-479/13) che contro il Lussemburgo (causa C-502/13).
Seguendo la stessa filosofia, anche l’Italia potrebbe essere a rischio.