IVA al 50%

Ora la vulgata catodica democratica è: “Berlusconi è matto, è colpa sua se l’IVA viene aumentata”.C’è da dire una cosa impopolare: la faccenda dell”IVA non vede in Berlusconi il cattivo/colpevole e in Letta il buon amministratore. Letta ha avuto cinque mesi per evitare l’aumento IVA e ha utilizzato questa scadenza come strumento di autodifesa personale, come schermo protettivo al suo Governo. Ciò è avvenuto nella stessa misura in cui Berlusconi ha usato la stessa tassa e l’IMU come scudo anti Sentenza Mediaset. Il problema dei personalismi nella Pubblica Amministrazione e della tutela degli interessi personali e di parte a scapito della collettività, non è prerogativa solo di Berlusconi. I rinvii continui di Letta, specie su questioni fiscali, in tal senso, avevano e hanno un chiaro intento strategico di contenimento della predominanza del PDL nel dettare la presunta linea decisionale dell’Esecutivo.Questo punto strategico non importa al PD perchè il Partito crede di avere proposte migliori di quelle di Berlusconi, ciò importa ai Democratici solo per tentare una estrema riabilitazione della loro immagine pubblica corrosa dal servilismo nei confronti del Centrodestra. I cittadini sono lo scudo umano che Letta ha utilizzato nella difesa dei propri interessi di carriera politica. Quindi, come credo (e non credo di sbagliare), questo punto percentuale di IVA se lo dividono, in termini di responsabilità pubblica, al 50%, in parti uguali, PD e PDL, Letta e Berlusconi. In termini concreti, ovviamente, pagheremo noi, per la volontà di Berlusconi di sfuggire alla Legge e l’esigenza di Letta di non passare alla storia unicamente quale nipote del braccio destro del Cavaliere.