rosa.
Mamma, se mi vuoi bene non piangere, cerca di scordare le pene. Il tuo Ivo vive ancora prigioniero, ma aspetta con ansia la libertà per poterti riabbracciare come un tempo. Ma se il destino purtroppo con me sarà cattivo: e se non ti dovessi assicurare il mio ritorno, non piangere. Ti ripeto perché tuo figlio è morto per la sua causa ”per la Santa causa Italiana”. Ivo Lambruschi- contadino, anni 22, partigiano, fucilato dai tedeschi nell’agosto 1944.
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FISCHIA IL VENTO
Fischia il vento, infuria la bufera,
scarpe rotte eppur bisogna andar,
a conquistare la rossa primavera,
dove sorge il sol dell’avvenir.
Ogni contrada è patria del ribelle,
ogni donna a lui dona un sospir,
nella notte lo guidano le stelle,
forte è il cuore e il braccio nel colpir.
Se ci coglie la crudele morte
dura vendetta verrà dal partigian;
ormai sicura è già la dura sorte
contro il vile che noi ricerchiam.
Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa il fiero partigian
sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e alfin liberi siam.
-Felice Cascione-
(Comandante partigiano nella zona di Imperia, probabile autore del testo)
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