Uno dei vantaggi del meticciato culturale – e delle identità molteplici – è quello di poter moltiplicare allegramente le occasioni per far festa: e oltre al Natale e alla Pasqua (anche senza torrone o colomba), partecipo con entusiasmo a tutti i bayram e kandil. Oggi, ad esempio, è iniziato il Kurban Bayramı: la festa del sacrificio di Abramo e Ismaele che si protrarrà fino a domenica, in cui per l’appunto il momento spiritualmente e simbolicamente più rilevante è il sacrificio del montone (da condividere con la propria famiglia e con i poveri, a cui viene destinata una parte della carne). Io ho partecipato stamattina a una colazione che è stata anche pranzo: colazione classica turca, con rinforzi di ogni tipo in abbondanza: pomodori-cetrioli-olive, simit, degustazione di formaggi, uova, biscotti assortiti, confetture varie, scorze di bergamotto candite, nar, frutta secca, torta simil-tiramisù per il gran finale – ma senza montone.
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