J-Ax e Neffa, gli ex nemici danno un Due di Picche all'odio cantano insieme contro la società

Creato il 06 giugno 2010 da Mariellacaruso

I Due di Picche hanno lavorato un mese intero al loro progetto rap negli studi Best Sound, in piena Chinatown milanese. Anticipato dal singolo Faccia come il cuore, una presa in giro dei tormentoni, C'eravamo tanto odiati è uscito il primo giugno su etichetta Best Sound/Hermanos distribuito da Rca/Sony Music.
Nulla di strano se non fosse che i Due di Picche, in arte Willy e Johnny di Picche, sono in realtà Neffa e il milanese J-Ax, due tra i più famosi rapper italiani, nemici giurati… fino a qualche tempo fa. Non è un caso che ‘C’eravamo tanto odiati’ è l’ironica parafrasi di uno dei più famosi film di Ettore Scola che si adatta perfettamente al progetto: una storia di antichi ‘nemici’ che si riappacificano per diventare addirittura alleati come solitamente accade nei soggetti cinematografici o nelle trame dei libri.
Stavolta in mezzo ci sono nove brani trash, anticonformisti, graffianti e poco disincantati, che potrebbero restare l’unica testimonianza musicale dell’inedita coppia J-Ax e Neffa scopertisi, dopo anni di occhiate in cagnesco e strade in parallelo, due tessere perfettamente incastrate di un puzzle.
«C’è stato un momento in cui i rapper italiano faticavano ad essere troppo aperti, si seguiva ognuno la propria direzione accentuando le differenze di stile e provenienza», ha osservato Neffa. «Per una sorta di lobbismo tutto italiano c’è stato un momento in cui il rap ha avuto bisogno della nostra divisione – ha continuato J-Ax -. Noi, scherzosamente, l’abbiamo catalogato come ‘ipotesi di complotto’». La fine del ‘complotto’, ha fatto incontrare «due sopravvissuti di un sistema che, in età matura, hanno ritenuto un po’ stupido continuare a starsi sul cazzo», hanno confessato all’unisono giurando di non essere gli ‘attori’ di un progetto di marketing.
«Al principio l’idea era solo quella di farci quattro risate con un singolo, un pezzo trash nazionalpopolare - raccontano -. In quei giorni ci siamo resi conto che lavorare insieme era piacevolissimo e siamo andati avanti. Inizialmente cercando di non disturbare ognuno l’ego dell’altro poi cominciando a confrontarci come due che si rispettano musicalmente». E che si sentono parte dualisticamente di un gioco delle parti col quale si sono battezzati: Due di picche.
«Siamo due di quelli dati sempre per perdenti ma che hanno regolarmente sovvertito i pronostici…», concludono "promettendo" anche a loro stessi di continuare le loro carriere artistiche individuali. Tanto da non aver previsto alcuna tournée. Naturalmente nessuno di loro si tirerà indietro se nei concerti qualcuno chiederà i brani di ‘C’eravamo tanti odiati’ e potrebbero esserci delle «improvvisate» dell’uno nei palchi dell’altro e viceversa.
Ma se poi il pubblico lo chiederà (anche se, fino a questo momento, i commenti nei forum specializzati non sono dei più entusiastici) i Due di Picche potrebbero anche decidere che forse due è meglio che one...

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