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J. Edgar è Hoover o Berlusconi?

Creato il 10 gennaio 2012 da Soloparolesparse

Clint Eastwood ci racconta con stile (ma passione un po’ indebolita) la storia di un anzianotto ossessionato dai comunisti e dalla sua statura ridotta e… no, non è la storia di quello lì, è la storia di J. Edgar Hoover.

Il risultato è che J. Edgar è un film ben fatto, che racconta senza peli sulla lingua una delle figure più potenti e controverse della storia americana, ma non tutto funziona e senza dubbio non è il miglior Eastwood degli ultimi anni.

J. Edgar è Hoover o Berlusconi?

La scusa per raccontarci la storia di Hoover è la stesura di un libro, per la quale il vecchio capo dell’FBI racconta la sua vita.
E lo fa inevitabilmente con le sue convinzioni, con i suoi punti di vista, con le sue paure…
E così viene fuori la vicenda personale di Hoover, la sua scalata nel Bureau, la trasformazione per suo merito nell’FBI che oggi conosciamo e la lunga lotta per trasformare l’ente in qualcosa di funzionale e di amato dalla popolazione.

Ma non mancano i suoi rapporti personali con Clide Tolson, con Helen Gandy, con la madre (gli unici rapporti privati della sua vita) e con tutti i personaggi che hanno attraversato la storia degli stati Uniti.
E ovviamente le sue battaglie. Da quella contro la possibile rivolta comunista degli anni ’20, alla lotta ai gangster degli anni ’30, al fondamentale caso del rapimento del figlio di Lindbergh.

E ancora l’organizzazione che Hoover volle dare all’FBI, l’introduzione di un metodo di ricerca delle prove più attento, la catalogazione precisa, la schedatura ufficiale e quella segreta, la raccolta di materiale scottante praticamente su tutti, materiale pronto da utilizzare in caso di necessità.

Un personaggio controverso, mostrato con le sue contraddizioni e le sue debolezze (o quelle che lui riteneva tali) dall’omosessualità alla balbuzie, al terrore delle donne, al rapporto di sottomissione con la madre.

J. Edgar è Hoover o Berlusconi?

Tutto viene fuori in maniera netta dalla macchina da presa di Eastwood, in quella che è sostanzialmente una precisa biografia di un personaggio.
Però, e qui siamo al punto, mi sembra che manchi un po’ il cuore, quel qualcosa in più che permetta ad un ottimo film di diventare un grande film.
J. Edgar non è un grande film.

Tuttavia sono ottime le interpretazioni di Leonardo Di Caprio, di Armie Hammer e di una irriconoscibile Naomi Watts.

Incredibile invece l’esagerata grossolanità con cui Di Caprio e Hammer sono stati invecchiati da un makeup pacchiano, che sommati al doppiaggio del protagonista nella sua versione anziana (inascoltabile) rendono alcuni momenti del film clamorosamente comici e negativamente sorprendenti.

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