In uscita nelle librerie del Regno Unito il 19 giugno il secondo giallo della più ricca e popolare scrittrice della Gran Bretagna e del mondo, colei che in un sol giorno è arrivata a vendere 15 milioni di copie con la saga di Harry Potter, in un crescendo di vendite cui mai si è assistito nel mondo. Insignita dei premi e degli onori più importanti, tra i quali ricordo il premio Andersen e quello Hugo, si volge dal 2013 alla letteratura per adulti, dando alle stampe un giallo sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith. The Cuckoo’s Calling ebbe all’inizio poco successo vendendo come un autore emergente qualunque 1500 copie. Quando però si scoprì la vera identità scalò le vette delle classifiche aumentando le vendite del 156%, arrivando in cima alle chart inglesi. Il che la dice lunga sulle leggi del mercato editoriale: nonostante le recensioni positive il libro non riusciva ad affermarsi; d’incanto è diventato un best-seller di incredibile successo, benché si ritenga di valore inferiore ai libri del maghetto Harry. La scrittrice ha confessato la paternità del libro e anche la Salani che lo ha edito in Italia; l’autrice afferma che ha voluto provare l’esperienza di pubblicare a fama zero, ma si sospetta un calcolo mediatico. Come si è scoperta la vera identità dell’autrice?
Innanzitutto le prime tracce sono emerse dai tweet anonimi, indi The Sunday Times , ormai certo, si è rivolto a Patrick Juola, docente di informatica presso la Duquesne University di Pittsburg. Egli, avvalendosi delle tecniche della linguistica forense, ha realizzato che un autore porta il suo marchio che si evince dalle strutture grammaticali e sintattiche adottate : cambiano i termini ma il contenitore resta. Esiste il DNA dello scrittore che si desume soprattutto dall’uso delle parole brevi e delle preposizioni. Insomma l’imprinting resta al di là dei contenuti che ovviamente cambiano. Credo comunque che il caso della scrittrice faccia riflettere molto: se non sei nessuno non vendi più di 1500 copie, se il tuo nome è noto scali le vette dell’Olimpo. La scrittrice è infatti una dea in terra, fino a diventare seconda per ricchezza solo alla regina Elisabetta, bontà sua che abbia voluto devolvere parte significativa di proventi a cause benefiche, a sostegno delle donne sole con figli e ai paesi in via di sviluppo per combattere la carestia e la miseria. Infatti ella ha conosciuto la povertà, madre single di sua figlia Jessica, e racconta di quanto abbia sofferto e ringraziato Dio di vedere sua figlia crescere e non morire: quando tutto va male non c’è limite al peggio. Un’altra tragedia si è abbattuta su di lei negli anni ’80: la madre ammala di sclerosi multipla e decede nel 1990; anche per combattere questa malattia mette a disposizione le sue abnormi risorse economiche per la ricerca. Accusata di stregoneria, si difende dichiarandosi cattolica e attribuendo il maghetto di Hogwarts alla sua fervida fantasia che ha dimostrato prodigiosamente fin dall’infanzia: viene infatti considerata nella classifica dei geni del mondo, ricoprendo l’ottantatreesimo posto.
Il primo thriller The Casual Vacancy, edito in Italia da Salani nel 2013, è una commedia noir che ha come ambientazione la provincia inglese dove dichiara di essere nata, Chipping Sodbury, benché la sua città di origine sia Yate, vicino Bristol. Qui la tranquillità della cittadina viene turbata dalla morte di un consigliere comunale; dal che si scatena un’abietta e cinica guerra di potere, con tutte le peculiarità della società piccolo-borghese: falsità, ritorsioni, ipocrite convenzioni, invidie e gelosie. Ciò ha determinato non poche polemiche nel Regno Unito, per il quadro negativo che se ne evince. Il secondo giallo di prossima uscita forse è l’ultimo del sequel, si concentra proprio sulla potenza mediatica; infatti l’autrice ha avuto di che lamentarsi per le interferenza della stampa nella sua vita privata. Si parla di hacking telefonico e si arriva all’omicidio di un romanziere su cui si indaga attraverso un eroe-detective; lo strumento perno è proprio il libro che lo scrittore stava scrivendo. Si prevede un serial televisivo intorno alla collana giallistica, anche se l’autrice annuncia un ottavo testo sul Mago Harry Potter. Personalmente ho letto la saga celeberrima e non posso che condividere le motivazioni che hanno condotto l’autrice a tanta fama internazionale, benché ricordo che ben tre case editrici hanno rifiutato il primo manoscritto ( ora si staranno mangiando mani e piedi!); ho trovato di valore inferiore il primo giallo, come è naturale per chi si cimenta in un genere diverso per adulti dopo aver dimostrato la sua naturale inclinazione per il fantasy. Sono certa che se non fosse di un’autrice sì celebre non avrebbe venduto oltre le 4000 copie, ma queste sono (ahinoi) le leggi del mercato editoriale. Aspetto la pubblicazione Salani del secondo giallo che mi appare dal plot intrigante.