J-Music2: La Vendetta – Babymetal e Maximum the Hormone

Creato il 08 aprile 2014 da Egosistema

Nello scorso articolo di Gabriel (che potete trovare qui) avete avuto un assaggio della recente produzione musicale giapponese. Facendo un paragone eno-gastronomico avete partecipato ad una degustazione dbirre: superata la barriera linguistica e a parte qualche “prodotto particolare” la birra è sempre birra, cambiano il profumo e il sapore, ma se fatta e servita con criterio è sempre buona e apprezzata in tutto il mondo.

Oggi vorrei proporvi invece qualcosa tipo la Pepsi al cetriolo, qualcosa di più strano e tipico giapponese, degno dei meme “Meanwhile in Japan…”

Cominciamo con le Babymetal

Nascono come branca metal delle Sakura Gakuin, un gruppo infinito di idol che al massimo frequentano le scuole medie. Finite le medie, finisce la loro carriera con le Sakura Gakuin e vengono “promosse” in altri gruppi o lasciate a casa. Ovviamente dietro questo progetto ci sono dei manager che avranno pensato “Bene, prendiamo tre ragazzine dalla marea di idol che gestiamo, facciamole fare metal visto che ci garba tanto come genere e vediamo di renderlo un po’ più mainstream per fare soldi a palate”. Detto fatto. Le tre ragazzine all’epoca non avevano neanche idea di cosa fosse il metal, però i manager hanno fatto bene i compiti a casa e confezionano un prodotto che sembra essere interessante.

Ai manager viene in mente un’altra idea geniale, decidono di inventarsi una nuova tipologia musicale cucito su misura per le loro assistite, il kawaii-metal (o metal puccioso per dirlo in italiano)

Così ste ragazzine, idolatrate in terra natale come profetesse della musica più dura, passano dal cantare con la bambina di The Ring che ci dà dentro di headbangin in sottofondo, al reinterpretare in chiave j-metal “A me me piac a nutella” con intramezzi da Dance Dance Revolution, riempiendo poco meno di un mese fa il Budokan, l’arena rock giapponese per eccellenza.

Restando nell’ambito “dell’inaspettato” i Maximum the Hormone hanno fatto del crossover estremo il loro marchio di fabbrica.

Nascono nel 98 ma nel 99 chitarrista e bassista se ne vanno. Con l’arrivo dei nuovi membri -il chiarrista/seconda voce è il fratello della batterista e un grande fan della moda teutonica del sandalo con calzino bianco, mentre il bassista sembra la versione yakuza di Flea dei RHCP- la band inizia a farsi conoscere, fino a toccare la fama internazionale con i brani “What’s up people?!” e “Zetsubou Billy”, sigle per l’anime di grande successo Death Note.

Ma questi brani non rispecchiano in pieno la loro genialità, sono semplicemente crudi dall’inizio alla fine. Il loro forte è il crossover spinto: partenza con carillion, vocine acute o comunque ritmi pop, seguiti da parti in growl e scream e intermezzati da vari generi musicali tipo ska e punk. Robe assurde, ascoltare per credere.

La loro vena artistica non si limita comunque alla sola musica, sono particolarmente bravi negli acronimi inversi – i due dvd dei loro live si chiamano rispettivamente Debu Vs Debu (ciccione contro ciccione) e Deco Vs Deco (fronte contro fronte) – e il chitarrista Maximum the Ryo-kun è un abile disegnatore, un moderno Raffaello dagli occhi a mandorla, tant’è che solitamente si occupa lui delle copertine degli album e di parte del merchandise.

Che dire, S.P.Q.J.: sono pazzi questi jappi!


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